Leonardo A. Greco ha illustrato la figura umana e il ruolo politico di Giulio Raimondo Mazzarino, Cardinale e Primo Ministro di Luigi XIV
Relatore: Prof. Leonardo Augusto Greco - Francesista - Studioso di arte, lingua, storia e costumi francesi
La vita sociale e politica di uno dei più illustri personaggi della storia europea moderna, il Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, è stata ricostruita dal prof. Leonardo Greco, presidente dell’Associazione Culturale Italia – Francia di Trapani.
Il relatore ha esordito illustrando le origini siciliane del potente Cardinale e mostrando la foto del palazzo cinquecentesco in cui risiedeva la famiglia Mazzarino.
Tale palazzo, che si trova a Palermo, nel quartiere popolare della Vucceria, è oggi in stato di completo abbandono e necessiterebbe di un urgente restauro.
Giulio Mazzarino frequentò il prestigioso Collegio dei Gesuiti di Roma ove completò la sua formazione intellettuale e spirituale. E’ in tale Collegio che divenne amico e confidente di Girolamo Colonna che, in seguito, lo condurrà con sé nelle sue missioni diplomatiche attraverso l’Europa.
In uno di questi incarichi ebbe modo di farsi valere svolgendo un’abile mediazione tra spagnoli e francesi e contribuendo in prima persona alla conclusione della pace di Cherasco.
Il trattato risultò così vantaggioso per la Francia che il Cardinale Richelieu e il Re stesso vollero conoscerlo personalmente.
II successo diplomatico rese famoso il nome di Giulio Mazzarino in tutte le corti e cancellerie europee.
Il giovane suscitava interesse e curiosità per il fatto che, pur non appartenendo all’entourage dei nobili, dimostrava evidenti capacità che gli venivano dallo studio e dalla sua preparazione personale
Da questo momento cominciò, quindi, quella ascesa politica che lo porterà a ricoprire la carica di Primo Ministro.
La sua familiarità con Richelieu divenne infatti sempre più intima e il suo prestigio a Corte fu tale che Luigi XIII pretese dal Papa il «cappello» cardinalizio per Mazzarino.
Fu ammirato moltissimo anche dalla Regina che, soprattutto dopo la morte del marito, divenne protagonista della politica francese.
La devozione, la stima e l’affetto legarono la regina e Mazzarino per tutta la vita. Tra i due ci fu un amore profondo.
Nelle lettere che si scambiarono, meravigliano le espressioni adolescenziali colme di tenerezza e d’amore.
Sono lettere cifrate con segni convenzionali e simbolici per non dare occasioni di maldicenze e scandali.
Il cardinale, con lei, era dolce, persuasivo affabile; con questo amore, si sentiva ricompensato del duro lavoro che gli costava la gestione del governo. Non ebbe mai, infatti, momenti di relax, teso com’era alla concretizzazione del suo obiettivo: fare della Francia una nazione forte e gloriosa il cui prestigio durerà fino alla Rivoluzione, un secolo e mezzo dopo.
Il relatore ha poi argomentato sugli avversari di Mazzarino che, in quella che prese poi il nome di Fronda, non gli risparmiarono cattiverie, malignità e accuse gravi.
Si trattava spesso di sonetti feroci quando non scurrili e volgari
'La tua carcassa sventrata
dalla plebaglia tiranneggiata
insanguinerà il selciato....'
O ultramontano, renderai conto…
e dopo che avrai pagato
caro Giulio sarai impiccato
in cima ad una vecchia forca'
Uno dei più accaniti frondisti fu Paul Scarron, un uomo semiparalizzato e storpio dall’età di trent’anni, che oggi è considerato un maestro della letteratura burlesca.
Giulio Raimondo Mazzarino morì a Vincennes. Il 9 marzo 1661. Nel suo testamento Mazzarino avrebbe voluto nominare erede universale dei suoi beni, il re di Francia ma poichè Luigi XIV rifiutò quella generosa offerta, decise di donare i suoi beni a tutti coloro che gli erano stati vicino: parenti, amici, letterati, fondazioni benefiche e fin’anco persone di servizio.
Una buona parte della sua eredità fu utilizzata, per sua volontà, per la creazione di un Collegio riservato all’educazione degli studenti provenienti da tutta Europa; allo stesso Collegio lasciò la sua ricca biblioteca..
I funerali furono un’apoteosi. Anche coloro che lo avevano denigrato, adesso si rendevano conto della eccezionale statura diplomatica di quel siciliano sbarcato in Francia, al servizio di un grande Re. Mazzarino è stato un europeista: tutta la sua forza politica è stata spesa per l’ideale di una Europa unita e pacifica.
Inserito il 15 Gennaio 2013 nella categoria Relazioni svolte
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