Le attività sportive praticabili dalle persone anziane sono state illustrate dal prof. Giuseppe Abate, Direttore della Clinica Geriatrica presso l'Università di Chieti
Relatore: Prof. Giuseppe Abate - Geriatra - Università di Chieti
Quale sport ad ottanta anni ?
In teoria, non esiste genere di attività sportiva che sia precluso al "grande vecchio". Ne sono la dimostrazione alcune leggendarie figure di atleti che, in varie specialità, hanno lasciato traccia di sè in età assai avanzate, talvolta anche superiori a quella indicata nel titolo.
Ne riporto alcuni clamorosi esempi. Kenzo Miura, morto all’età di 102 anni, scalò il Kilimangiaro (ostica montagna anche per alpinisti molto esperti) alla bella età di 77 anni e giunse ad inerpicarsi sul ghiacciaio del Monte Bianco quasi centenario, a 99 anni. Haka Hakkinen, finlandese, ha conseguito il titolo di campione del mondo over 70 nella discesa libera con gli sci, dove si possono raggiungere velocità pari ai 200 chilometri all’ora. L’indiano Faujia Singh, all’età di 92 anni, ha corso la Maratona di Londra in 6 ore e 2 minuti e, subito dopo, quella di Toronto in 5 ore e 40 minuti. Per rimanere a casa nostra, ricordo: Chico Scimone, italo-americano, che è riuscito a scalare i 1576 gradini dell’Empire State Building, anno dopo anno, dall’età di 72 anni (in 21’ e 13") fino a quella di 94 anni in 49’ e 28"); Ugo Sansonetti, romano, poliedrico atleta e campione del mondo di categoria a 90 anni nei 200 e negli 800 metri piani; Emma Mazzenga, campionessa mondiale over 70 nei 200 metri indoor; Giovanni Lucardi, campione italiano di sci di fondo over 70 dal 1998 al 2006, per finire con il noto stilista Ottavio Missoni, che, atleta olimpico in gioventù, a 80 anni passati si è cimentato ancora in gare di lancio del peso.
E’ ovvio che si tratta di casi eccezionali, ma, cionondimeno, essi sono la chiara dimostrazione che l’età avanzata non preclude la partecipazione ad attività sportive, anche molto impegnative. Passando tuttavia dalla eccezione alla normalità, è opportuno sottolineare che la pratica amatoriale delle attività sportiva ed in generale la pratica regolare dell’attività fisica, sono potenti fattori di prevenzione di molte patologie e sicura garanzia del mantenimento dell’autosufficienza anche in età assai avanzata.
Con l’invecchiamento, le masse muscolari tendono ad atrofizzarsi: tale atrofia avviene rapidamente nei soggetti sedentari, mentre viene egregiamente contrastata dall’esercizio fisico. Analoghe considerazioni valgono per il tessuto osseo, che nei vecchi sedentari appare rarefatto (osteoporosi), e facilmente predisposto alla frattura, mentre è più solido e resistente negli anziani fisicamente attivi. Numerosi studi, inoltre, documentano in maniera inequivocabile che l’attività fisica previene la comparsa del diabete, della malattia coronarica, dell’ipertensione arteriosa e dell’ictus cerebrale. Non solo: è dimostrato con certezza che, anche a prescindere dalla insorgenza di malattie, l’attività fisica allunga la vita. Tutto ciò si realizza in quanto il movimento attiva il metabolismo, fa bruciare grassi e zuccheri, facilita il rinnovarsi delle proteine corporee, induce una benefica vasodilatazione, migliora la circolazione del sangue, rinforza i muscoli, tiene sciolte le articolazioni ed agevola gli scambi gassosi a livello polmonare. A lato di questi positivi effetti fisici, esso facilita gli scambi interpersonali e si associa ad uno stile di vita che stimola la mente.
Ci sono quindi numerose e valide prove per suggerire la pratica di attività sportive anche nelle persone anziane: andare in bicicletta, nuotare, ballare, giocare a bocce, sono sport che si possono praticare a qualsiasi età e non hanno alcuna controindicazione. Per cominciare, non è mai troppo tardi. Anche chi si decide a farlo in tarda età può trarne grande giovamento. E, se proprio non ve la sentite di mettervi in tuta, anche il semplice camminare fa molto bene. Un’ora tutti i giorni è sufficiente per prevenire le malattie, rallentare il decadimento cerebrale, curare l’insonnia, accrescere l’autostima, e regalarci una sensazione di benessere: una medicina che rende molto e non costa nulla.
Prof. Giuseppe Abate
Inserito il 10 Maggio 2011 nella categoria Relazioni svolte
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