<_div>
Si riporta, qui di seguito, la relazione integrale del dott. Vito Di Bella - "In economia e in sociologia accade spesso di non applicare la stessa misura ad uno stesso valore,secondo il noto aforisma 'due pesi e due misure'.Del resto Protagora già allora diceva che 'l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, di quelle che non sono in quanto non sono'.A proposito, dibattere sulle condizioni di commensurabilità e compatibilità tra Prodotto interno lordo (PIL) e Benessere sociale può risultare fuorviante e portare a contraddizioni logiche.Si sovrappongono ambiguità per i concetti e i contenuti assunti quali indicatori di una corretta rappresentazione del fenomeno.Ad esempio. è indubbio che l’aumento del PIL determina un input di ricchezza che contribuisce al soddisfacimento dei bisogni della persona. Ma il godimento della ricchezza non può prescindere dai fondamentali del benessere nel modello di contesto.Dovendo poi distinguere tra benessere materiale e benessere immateriale, nel primo caso vengono in rilievo il reddito e i consumi delle famiglie, mentre nel secondo caso valgono i principi solidaristici e i rapporti tra esseri umani che magari non danno luogo a scambi economici.A questo punto diviene allora essenziale individuare e scegliere i parametri di riferimento idonei e, a dirla con il premio Nobel Amartya Sen, 'scegliere gli indicatori significa scegliere i fini ultimi della nostra società'.All’epoca della grande depressione economica del 1929 fu pensato da Kuznet l’indicatore del Prodotto interno lordo quale unità di misura della ricchezza di una società, della sua crescita, del suo progresso.A tutt’oggi il PIL, sia pure attualizzato, viene usato dai Paesi per tarare la loro crescita economica e di conseguenza i successi politici dei Governi.Il PIL viene definito come 'il valore totale dei beni e dei servizi prodotti in un Paese da parte degli operatori economici residenti e non residenti nel corso di un anno e destinati al consumo dell’acquirente finale, degli investimenti privati e pubblici, delle esportazioni nette (esportazioni totali meno importazioni totali)'.Nei calcoli non vengono conteggiati i beni e i servizi intermedi utilizzati nel processo produttivo per ottenere il prodotto finito, né il lavoro sommerso che pure produce reddito ma non puntualmente quantificabile.Le esperienze scientifiche hanno mosso sempre più eccezioni ai metodi di calcolo del Prodotto Interno Lordo, in particolare sulla sua significatività nel misurare il progresso e il benessere
<_div>sociale.Lo stesso premio Nobel Kuznet metteva già in relazione il PIL pro capite e il livello di disuguaglianza in un Paese.Robert Kennedy scriveva che il PIL misura tutto tranne ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta, dato che non tiene conto della salute dell’uomo, della sua educazione, dei suoi diritti inalienabili, dell’equità fiscale, della solidarietà fra i componenti del gruppo.Il sociologo e filosofo Zygmund Bauman rileva che il PIL tiene conto solo delle transazioni in denaro e non anche di quelle a titolo gratuito presenti nelle aggregazioni no profit, che non fornisce una distribuzione del reddito all’interno della società, che non assegna i profitti delle multinazionali al paese di produzione bensì al paese ove hanno sede.Dunque, occorre distinguere tra la crescita economica e il progresso sociale: la crescita ha un contenuto quantitativo mentre il progresso sociale ne ha uno prevalentemente qualitativo.A livello internazionale economisti e sociologi si impegnano nella ricerca di un segnalatore standard accettabile a livello di significatività quale indicatore economico e quale misura di
<_div>benessere della società.Il Regno del Buthan, un piccolo Stato nel cuore dell’Asia, va oltre il PIL e sperimenta per la prima volta il 'FIL (Felicità interna lorda', per misurare il grado di felicità dei propri cittadini, calcolato su indici di benessere psicologico, uso del tempo, istruzione, multiculturalità, buon governo, vitalità sociale, tutela della salute, qualità della vita.Una Commissione francese conferma le criticità al PIL e deduce che le politiche pubbliche dei moderni sistemi economici devono valutare e programmare la crescita della ricchezza pure con
<_div>fattori non monetizzabili estranei al mercato, sulla base di 'Indicatori del benessere sostenibile'.Gli Stati Uniti d’America eleggono il 'Subjective well being (SWB)' che misura la percezione degli individui del grado di soddisfazione della propria vita sulla scorta della ricchezza.Paradossalmente l’indice tende a decrescere anche nei periodi di benessere, creando l’effetto del così detto 'paradosso della felicità'.Esistono altri modelli valoriali di crescita e benessere proposti dai 'Genuine progress indicator','Uman development index', 'Sustainable economic welfare'.Anche l’Italia partecipa alla ricerca della misurazione del benessere sociale attraverso il PIL con
<_div>il programma 'Benessere equo e sostenibile (BES)'.Il lavoro condotto dall’ISTAT e dal CNEL mira a misurare il benessere equo e sostenibile di una società attraverso indicatori economici, sociali e ambientali basati sui seguenti steps: salute,istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi.
<_div>Lo stesso Istituto di statistica calcola anche l’indice 'QUARS – Qualità regionale dello sviluppo'.Oggi è ormai opinione dominante che per rimuovere le contraddizioni fra crescita e benessere sociale occorre tenere in debito conto la sostenibilità della crescita con l’incremento demografico globale e i relativi bisogni socioeconomici, dato che In un sistema di aggregazioni sovranazionali e globalizzate Il benessere di una nazione difficilmente può prescindere da soluzioni condivise.Allo stato, purtroppo, la realtà è che gli indicatori economici sono il principale feedback che chiude il loop delle politiche nazionali. E ciò fino a quando non si capirà che il migliore moltiplicatore di ricchezza è l’investimento in capitale umano piuttosto che in manovre speculative della finanza.Un flash sul nostro territorio. La qualità della vita attraverso il PIL e il programma BES.Una analisi sommaria e non certo esaustiva dei dati statistici forniti dagli steps del BES,
<_div>dall’Università La Sapienza di Roma e dal Giornale Sole 24 Ore, può tornare utile in questa sede per focalizzare lo stato dell’arte nel nostro territorio, il Libero Consorzio Comunale di Trapani.I risultati delle tre ricerche sono sostanzialmente concordanti. L’elemento tendenziale evidenzia per il territorio una scarsa redditività e un benessere poco diffuso, ragioni per le quali la qualità della vita si colloca al fondo della classifica delle Province italiane.Il dettaglio completa l’idea del quadro d’ambiente.POPOLAZIONE - Il Libero Consorzio alla data del 31/12/2017 dichiara una popolazione di 434.476 abitanti distribuiti nei 24 comuni aderenti.La struttura demografica si mantiene costante, con età media 43,9 anni e un addensamento nella fascia over 65. Risultano stabilmente presenti sul territorio n. 19.115 cittadini stranieri,in maggioranza di nazionalità tunisina e rumena.
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>ISTRUZIONE E FORMAZIONE - La popolazione scolastica di età 0/18 è di 76.434 unità, allocata in una edilizia scolastica in buona parte vetusta e non sempre adeguata ai bisogni dell’utenza. L’abbandono dell’istruzione nella scuola dell’obbligo è poco significativo mentre lo è più marcato nelle classi superiori.La formazione professionale gestita dal pubblico e dal privato non sempre corrisponde alle esigenze del tessuto produttivo esistente, con conseguente dispendio di energie umane e risorse finanziarie.La Corte dei Conti ha reso noto che in Sicilia nell’anno 2015 solo 6225 su 21666 studenti aventi diritto alla borsa di studio hanno ottenuto l’aiuto, una percentuale appena del 28%. Oggi l’aiuto si aggira sul 36%. Effetto dei tagli da Regione e Ministero.ECONOMIA - I Comuni consorziati sono un territorio a forte vocazione agricola, con capacità nella viticoltura, nella olivicoltura, nella cerealicoltura e nella serricoltura. Operano aziende a prevalente conduzione familiare con propensione al biologico.Il settore turistico alberghiero da qualche tempo tende a divenire sempre più vivace e trainante
<_div>del settore servizi. Stenta a tendere ad una eccellenza che possa capitalizzare le potenzialità del territorio. Nel processo Incidono anche la situazione instabile del locale aeroporto e le limitate disponibilità dei porti turistici della zona Il restante tessuto economico è costituito in maggior parte da aziende di dimensione mediopiccola,operanti nell’industria e nell’artigianato dell’edilizia e della meccanica leggera, mentre più strutturata si presenta l’industria enologica. Altri rami d’impresa 4.0 ad alto valore aggiunto scontano le ristrettezze per i costi della ricerca e le difficoltà nel raccordo scuola/lavoro.La congiuntura nell’anno 2016, pur mettendo in evidenza un modesto trend positivo nel saldo
<_div>della vita delle imprese e nel valore aggiunto prodotto, non riesce ad incide parimente sull’occupazione. (tab. 1)
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>FiSCALITA’ - I dati statistici del Consorzio di Trapani sono disponibili fino all’anno 2015. In detto anno i contribuenti, persone fisiche e imprese, sono 259.993 i quali dichiarano un reddito IRPEF medio di € 14.833, a fronte di un imponibile reddituale totale di € 3.856.393.875. (tab.2)
<_div>
Redditi medi dichiarati per Comune:
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>Il Comune di Erice risulta il più virtuoso, quello di Poggioreale il memo.La capacità contributiva di questa popolazione riflette la debolezza del tessuto esistente e, nel dettaglio, i numeri rilevati per classi di contribuzione indicano consistenti fasce di incapienti e di redditi minimi, pari al 35% e 15% circa rispettivamente.L’apporto pro capite medio denota uno scostamento negativo dallo stesso apporto delle altre macro aree aggregate del Paese: Nord Ovest €33.400, Nord Est € 32.300, Centro € 29.300, Sud € 17.800.Al netto della evasione fiscale, nel complesso il fenomeno sta ad indicare un diffuso disagio economico e sociale che non potrà certo essere colmato da un probabile apporto di lavoro nero
<_div>nelle fasce basse.LAVORO - L’ISTAT stima che in Italia la popolazione attiva si aggira attorno al 60% del totale. Nel nostro territorio avremmo dunque una forza lavoro potenziale pari a circa 260.000 unità. Dai dati demografici risulta un segmento di circa 64.000 unità under 15 anni, uno di circa 84.000 d’età 16/29, altro di circa 40.000 d’età 30/35.La fascia d’età 16/35 in Italia viene definita 'lavoratori giovani', pur se la normativa europea per le agevolazioni alla disoccupazione giovanile si ferma ai 29 anni.L’Istituto di statistica al riguardo fornisce i seguenti flussi occupazionali (tab. 3).
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>I valori esposti evidenziano un mercato della manodopera critico, con alto tasso di disoccupazione in aumento di anno in anno, ancor che inferiore alla media regionale.Come già accennato, all’incremento delle aziende censite non corrisponde un incremento degli occupati, a significare la conduzione familiare delle aziende, il costo della manodopera, o il sottoimpiego degli impianti.Per onestà intellettuale, gli stessi dati devono essere corretti per l’apporto del lavoro nero che incide attorno al 20/25% mediamente, con picchi del 40/50% in edilizia e nel turistico alberghiero durante il periodo estivo e del 60/70% nei servizi alla famiglia, così come provato dall’attività di vigilanza in materia di lavoro.L’EUROSTAT posiziona la Regione Sicilia in coda alle statistiche della disoccupazione in Europa,con una disoccupazione giovanile media del 50% rispetto al 33% del Nord. L’Istituto tra le cause identifica il mancato utilizzo dei benefici europei per il lavoro e l’occupazione da parte di Regione e Comuni.La Sede INAIL di Trapani registra per l’anno 2017 n. 2.583 infortuni sul lavoro di cui n. 13 mortali e n. 124 malattie professionali occorsi nel comprensorio. Dichiara inoltre di avere in gestione n.3.915 rendite a seguito postumi invalidanti riportati da lavoratori per cause violente o virulente e per le quali eroga Euro 19.471.105.Pur non essendo i dati stabilizzati, dagli stessi si può dedurre una riduzione degli infortuni del 15% circa rispetto al 2016, ma un aumento dei casi mortali del 65% circa. Permane allora la carenza di misure di sicurezza sul lavoro e, ancor peggio, l’assenza in tempi di crisi aumenta l’accentuarsi di infortuni gravi o mortali. Da non trascurare che i dati ufficiali non includono il numero di infortuni non dichiarati occorsi a lavoratori occupati in nero.La Sede INPS di Trapani ha in carico n. 121.000 posizioni assicurative attive riferibili a denunce aziendali per lavoratori dipendenti, autonomi e pubblici. Tale valore tra gli anni 2015/2017 ha subito in decremento del 6% circa.La stessa Sede eroga n. 96.942 pensioni contributive nelle varie Gestioni (dipendenti,
<_div>autonomi, pubblici) per un importo di Euro 1.204.954.192. Inoltre assicura forme assistenziali per invalidità civile e assistenza sociale a n. 37525 soggetti per un importo di Euro 186.797.273.(tab.4 e 5)
<_div>
Dati INPS – Posizioni assicurative attive dichiarate
<_div>
<_div>
Dati INPS – Pensioni erogate anno 2017
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>
<_div>La spesa previdenziale nazionale per l’anno 2016 si è aggirata attorno a 210 miliardi di euro (escluso il settore pubblico). Il finanziamento risulta dedicato al Nord Italia per 55,1%, al Centro Italia per il 19,9%, al Sud Italia e Isole per il 24,9%. La ripartizione riflette le differenti contribuzioni lavorative oltre che la densità demografica.Si può osservare, ancora, che i trattamenti pensionistici medi mensili sono più elevati nel pubblico impiego per la stabilità dei rapporti e meno nel privato per la discontinuità degli stessi rapporti e magari per carenza di legalità. L’esiguità degli importi per assegni di invalidità, assegni di accompagnamento, pensioni sociali e quant’altro di assistenza, riportano alla necessita di revisione tale da potere assicurare minimi vitali.Ad ogni buon fine, non va sottovalutato che la Previdenza e l’Assistenza sociale incidono per circa 1/3 nella produzione della ricchezza in questo comprensorio SERVIZI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE– L’organizzazione della Pubblica Amministrazione nel complesso si presenta appesantita nel fornire i servizi all’utenza, pur in presenza di punti di eccellenza. Per una corrente e corretta funzionalità Incidono carenze di organico, qualificazione del personale, uso di moderne tecnologie, ristrettezze finanziarie. Queste ed altre ragioni pesano nei campi del lavoro, dell’istruzione, della giustizia, dei trasporti, della viabilità, della Pubblica sicurezza, ecc. limitando la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita della popolazione.SALUTE – L’azienda sanitaria di Trapani si articola attraverso i sei Distretti sanitari di Trapani,Pantelleria, Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Alcamo.Il Distretto sanitario nel complesso garantisce ai cittadini le cure primarie e gli altri servizi sociosanitari, anche se nella operatività incidono disfunzioni amministrative e cliniche, con tempi di attesa prolungati e carenze nell’assistenza.Secondo il Ministro per la sanità la Regione Siciliana non riesce a garantire i livelli standard minimi di assistenza sanitaria ai propri cittadini.PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE – Il nostro territorio è ricco di siti paesaggistici marini e montani e di beni archeologici e culturali provenienti da una storia millenaria e cosmopolita.L’attività di valorizzazione si mantiene su livelli medi e non costanti, rivolta in prevalenza ad un turismo stagionale. Guarda poco alle cittadinanze al fine di elevarne il grado educativo e culturale.AMBIENTE- L’attenzione per l’ambiente non appare sufficiente. Incidono la scarsità di strutture adeguate alla protezione, la carenza di specifiche conoscenze, l’incapacità dei comuni alla programmazione ecocompatibile. In particolare stentano a decollare la raccolta differenziata dei rifiuti e lo sviluppo delle fonti alternative di energia.In ultima analisi, nell’ambito del Progetto BES il nostro territorio si presenta con una immagine in bianco e nero ed a forti contrasti di luci ed ombre. Gli indici di apprezzabilità non sembrano testare un andamento del tutto negativo nell’ambito del Meridione. La prospettiva di progresso sembra possa essere affidata alle nuove generazioni e ai centri urbani medi e piccoli ove la qualità della vita ha una maggiore flessibilità e adattabilità a situazioni difficili. In sostanza, una migliore interfaccia tra Prodotto Interno Lordo e Benessere equo e sostenibile, target del Programma BES.Il Prof. Sachs della Columbia University sostiene che 'le società ad alto capitale sociale hanno performance migliori in termini di benessere soggettivo e di sviluppo economico'.Come a dire che per lo sviluppo e il superamento delle crisi economiche esiste una corrispondenza biunivoca tra PIL e Benessere sociale e, dunque, una compatibilità e commensurabilità tra i valori, ove questi siano retti sul capitale umano legato ad atteggiamenti di solidarietà e di cooperazione condivisa."
social bookmarking