Un pubblico particolarmente numeroso ha seguito con grande interesse la conferenza del dott. Vito Bongiorno, anestesista esperto nella terapia del dolore
Relatore: Dott. Vito Bongiorno - Anestesista
Si riportano qui di seguito i punti salienti della relazione del dott. Vito Bongiorno:
PRO VITA CONTRA DOLOREM SEMPER - TERAPIA DEL DOLORE
Relatore: Dott. Vito Bongiorno, Specialista in Anestesia e Rianimazione e Terapia del Dolore
DOLORE. Secondo la nuova classificazione ICD (Classificazione Internazionale delle malattie) dell’OMS (in vigore dal 1 Gennaio 2022) il dolore cronico è considerato non più solo un sintomo ma una malattia vera e propria e perciò come tale deve essere affrontato e curato.
VIE DEL DOLORE. Le vie del dolore sono costituite in sintesi da:
• un sistema afferente che conduce gli stimoli dai nocicettori periferici ai centri superiori
• un sistema di riconoscimento che decodifica, interpreta l’informazione, valuta la pericolosità e predispone le possibili risposte (motoria, neurovegetativa, endocrina, psicoemotiva) -
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• un sistema di modulazione e controllo che invia impulsi inibitori al midollo spinale per ridurre la potenza degli impulsi nocicettivi afferenti.
CLASSIFICAZIONE DEL DOLORE
• ACUTO ha una durata limitata nel tempo, compare subito dopo e in seguito ad una lesione dei tessuti e generalmente regredisce fino alla scomparsa quando la lesione guarisce
• CRONICO ha una durata generalmente superiore ai tre mesi, si presenta come continuo o ricorrente e persistente.
Il dolore cronico può persistere per lunghi periodi o ripresentarsi per il costante stimolo doloroso o l’aggravamento ripetuto di una lesione; può però anche insorgere e persistere in assenza di una patologia grave. Il dolore cronico può non avere più connessioni con la causa iniziale, tanto che ciò può condizionare negativamente la vita di un soggetto, nelle attività svolte come pure nelle relazioni sociali e può provocare irritabilità, ansia, angoscia e depressione.
TERAPIA DEL DOLORE. è una disciplina medica che ha lo scopo di identificare, valutare e trattare il dolore acuto e/o cronico. In questa specialità il termine curare riacquista il suo significato più vero di prendersi cura della persona.
LA VISITA DI TERAPIA DEL DOLORE. La terapia inizia con una visita algologica volta a valutare correttamente la tipologia del dolore, la sede, la durata, la causa e la presenza di patologie concomitanti.
TERAPIA ANTALGICA INVASIVA
• tecniche di blocco nervoso periferico (in cui si usano anestetici locali per interrompere la trasmissione del segnale doloroso)
• tecniche infiltrative (in cui si iniettano farmaci come i cortisonici in corrispondenza della zona dolorosa o acido ialuronico per il mantenimento del trofismo delle grandi articolazioni)
TERAPIE DEI SINTOMI COLLATERALI AL DOLORE
• interventi sugli stili di vita
• terapie farmacologiche, tra cui ansiolitici per ridurre l’ansia legata al dolore
• farmaci ipnotici-sedativi per combattere l’insonnia
• miorilassanti per ridurre spasmi muscolari dolorosi
• integratori alimentari per mantenere il trofismo del nervo
OSSIGENO-OZONOTERAPIA è un trattamento medico che si basa su una miscela di ozono e ossigeno che ha un’azione antidolorifica, antinfiammatoria, antibatterica e rivitalizzante dei tessuti.
• Favorisce il rilascio delle endorfine, i cosiddetti ‘ormoni del benessere’, che bloccano la trasmissione del segnale nocivo e rilasciano una sensazione di euforia;
• svolge un’azione antinfiammatoria, poiché agisce: aumentando le citochine antiinfiammatorie (molecole proteiche responsabili di contrastare la risposta infiammatoria del nostro organismo) e riducendo la quantità delle citochine pro-infiammatorie (che alimentano invece l’infiammazione).
• permette di ottimizzare il legame tra l’ossigeno respirato e i globuli rossi (cellule responsabili del trasporto dell’ossigeno ai tessuti), aumentando così l’apporto di ossigeno ai tessuti periferici con un conseguente effetto rivitalizzante;
• ha un effetto anti-aging, poiché favorisce l’attivazione dei meccanismi anti-ossidanti endogeni, ovvero prodotti direttamente dal nostro organismo (glutatione ridotto e supeossido dismutasi), che contrastano l’azione dei radicali liberi;
• ha effetto lipolitico o ‘sciogli grasso’, poiché è in grado di scindere gli acidi grassi a catena lunga;
• ha un’azione analgesica, importante in termini di rilassamento muscolare e vasodilatazione e riattivazione del metabolismo muscolare.
• è anche un efficace agente battericida, funghicida e inattivante dei virus e, nella lotta contro il Covid-19, è stato infatti utilizzato per la sanificazione delle superfici.
GAET (GRANDE AUTOEMOTRASFUSIONE). È un trattamento terapeutico di medicina rigenerativa che consiste nel prelievo con una sacca sterile a ciclo chiuso di sangue a cui, prima di essere re-infuso al paziente, viene aggiunto dell’Ozono. Azione:
• analgesica e antinfiammatoria;
• rivitalizzante e tonificante;
• antiossidante e antiaging;
• potenziamento e regolazione del Sistema Immunitario;
• funghicida, batterica e virucida (mediante ossidazione);
• detossificante.
CANNABIS SATIVA. Un’antica opzione terapeutica, oggi utilizzabile.
La canapa, in latino 'Cannabis sativa' è una pianta che appartiene all’ordine Urticales. In Europa, la diffusione della Cannabis risale all’Ottocento, in occasione delle campagne militari di Napoleone in Egitto. I primi studi risalgono al 1839: O’Shaughnessy, un medico irlandese, somministrava la cannabis a soggetti affetti da diverse patologie, dall’epilessia ai reumatismi, riscontrando un’efficacia anticonvulsivante, analgesica, antiemetica.
Durante il secolo diciannovesimo e nei primi decenni del ventesimo, la cannabis fu un medicinale di uso comune nella pratica clinica, anche italiana, finché la disponibilità di altri tipi di trattamento e, in modo importante, la pressione sociopolitica' non portarono al suo declino.
La pianta Cannabis sativa contiene centinaia di sostanze a varia struttura chimica. Di queste, fino a oggi, sono stati identificati circa 66 composti appartenenti alla famiglia dei cannabinoidi.
Il delta 9-tetraidrocannabinolo (THC) è stato isolato, come principio attivo della Cannabis nel 1964. La ricerca sul suo potenziale utilizzo nel campo medico l’ha riconosciuto come responsabile principale delle proprietà farmacologiche della pianta.
La Cannabis terapeutica può essere assunta tramite metodi raccomandati e noti:
• orale (decotto, capsule per decotto con polvere micronizzata, capsule decarbossilate per uso orale, olio, resina, tinture alcoliche e glicoliche),
• inalatorio (tramite vaporizzatore),
• oculare,
• rettale,
• vaginale,
• topica.
CANNABINOIDI: INDICAZIONI
- Analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali.
- Analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace.
- Effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali.
- Effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard.
- Effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali.
- Riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette che non può essere ottenuta con trattamenti standard.
Inserito il 24 Marzo 2023 nella categoria Relazioni svolte
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