Il prof. Leonardo A. Greco ha argomentato sulla vita e le opere di Louise Labé, considerata universalmente, la Saffo francese
Relatore: Prof. Leonardo Augusto Greco - Francesista - Studioso di arte, lingua, storia e costumi francesi
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Colta, di buona famiglia, Louise Labé scandalizzò con le sue composizioni traboccanti di abbandoni erotici e di desideri che dichiarava legittimi nonostante i severi divieti morali dell’epoca. L’agiatezza di cui godeva la sua famiglia le permise di ricevere una buona educazione letteraria, conosceva il latino, l’italiano, lo spagnolo, la musica e coltivava anche la scherma e l’equitazione.
Condusse vita licenziosa ma tra i suoi ammiratori annoveriamo intellettuali del calibro di Ronsard e Pontus de Tyard che amarono frequentare il suo salotto.
La sua opera poetica comprende 24 sonetti (di cui il primo scritto in italiano, a testimonianza della grande ammirazione che nutriva per il Petrarca), 3 lunghi componimenti ispirati ad un infelice amore giovanile e il 'Débat de la folie et de l’amour', dialogo tra Amore e Follia.
Il tema delle sue delicate poesie è l’Amore che la poetessa tratta con slancio di origine petrarchesca e neoplatonica, ma anche con senso vivo dei valori fisici e carnali, sulla linea di Catullo e dei poeti erotici dell’antichità. Fu chiamata per questo la Saffo del suo secolo ma anche La Saffo di Francia.
Louise Labé, nonostante certi eccessi di languori e abbandoni voluttuosi, costituì una voce diversa nel panorama poetico del tempo e per la raffinatezza dei suoi versi si colloca indiscutibilmente tra le figure di maggior spicco della lirica femminile d’Occidente.
Si può applicare a lei, ciò che si è detto di Saffo; 'la morte non ha ancora cancellato la macchia della sua condotta e forse non sarà mai cancellata; perchè l’invidia per gli uomini illustri, muore con la verità; ma la calunnia non muore mai'.
Il lungo e caloroso applauso del pubblico presente ha concluso la serata.
Inserito il 18 Gennaio 2008 nella categoria Relazioni svolte
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