Un percorso nostalgico dall'occupazione della Libia nel 1911 al colpo di stato di Muammar Gheddafi, a cura della giornalista Maritza D'Anna che in terra d'Africa visse la sua fanciullezza.
Relatore: Dott.ssa Maritza D’Anna - Giornalista
I ricordi di un’epoca felice, conclusasi nel 1970 con l’avvento del regime di Gheddafi, sono il fulcro attorno al quale si è articolata la conferenza della dott.ssa Maritza D’Anna.
La relatrice ha ripercorso gli anni trascorsi in Tripolitania quando il nonno Carlo Fontana curava una fiorente azienda di 1319 ettari, frutto di costante e duro lavoro.
Maritza D’Anna ha trascritto le sue reminiscenze nel libro 'Il ricordo che se ne ha'.
Dalla narrazione traspare tutta la sua nostalgia per quel lontano Paese che la sua famiglia ha molto amato.---La colonizzazione Libica iniziò nel 1911, quando il primo Ministro Giolitti attaccò l’impero ottomano nei territori libici. Sotto Giolitti la Libia non ebbe molti benefici. Fu invece con Mussolini, ed in particolare con Italo Balbo che la Libia fiorì economicamente.In pochi anni infatti, il numero dei coloni italiani che arrivarono in Libia, raggiunse la quota di 100.000, ovvero il 50% di tutta la popolazione. In Libia gli italiani resero un grande servizio al Paese, costruendo strade ed efficienti sistemi di irrigazione. Italo Balbo fece fabbricare molti villaggi assolutamente completi di tutto (chiese, moschee, ospedali ecc.).Tripoli fu ingrandita e abbellita.Degno di nota è anche la riscoperta di siti archeologici di straordinaria rilevanza,ad esempio Lephis Magna, e la creazione di numerose aziende turistiche,che favorì il flusso di turisti. Con l’avvento di Gheddafi, gli italiani furono letteralmente cacciati e i loro beni furono confiscati dallo Stato.
Inserito il 25 Gennaio 2019 nella categoria Relazioni svolte
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