Per il tradizionale viaggio di fine anno, l'Università, nel bimillenario della morte di Ovidio, è stata a Costanza ove il poeta fu relegato fino alla fine dei suoi giorni. Ha relazionato su Ovidio, il nostro Presidente.
Accompagnati da una esperta guida, i nostri iscritti hanno visitato Bucarest con i suoi monumenti e il famoso Palazzo del Parlamento voluto da Ceausescu. La seconda tappa è stata la città di Costanza ove, dopo duemila anni, aleggia ancora la presenza di Publio Ovidio Nasone. Un’escursione su battello, nei laghi e i canali del delta del Danubio, ha concluso il viaggio culturale.--------------------------------------------Contatti tra la nostra città e la Romania ci furono già nel lontano 1992. In quell’anno fu istituito un gemellaggio tra Trapani e Costanza, l’antica Tomis.In un volume pubblicato a cura dell’Associazione Nazionale 'Ludi di Enea', dal titolo 'Ovidio fra Sicilia e Romania', sono illustrati e documentati i vari momenti degli incontri preparatori e poi della fase conclusiva del gemellaggio. Nell’introduzione del libro si legge: Ovidio che amò la Sicilia e che trascorse sulle rive del mar Nero gli ultimi anni della vita, ha fatto da sponsor al patto di collaborazione sottoscritto martedì 27 ottobre 1992 dai sindaci delle due città. La solennità della cerimonia, è stata in quell’occasione registrata dalla televisione di Stato romena con una trasmissione di circa venti minuti'.Il gemellaggio è stato reso possibile dalla lunga attività, protrattasi per circa venti anni, del prof. Renzo Vento, che ha mantenuto un costante rapporto di interscambio culturale con la Romania, e dalla convinta adesione dell’allora sindaco di Trapani prof. Michele Megale, storico e scrittore spiritualmente aperto ad ogni forma di collaborazione in una prospettiva europea. L’accordo tra Sicilia e Romania trova salde basi nella stessa biografia ovidiana. Scrive al riguardo Maurizio Vento: «La presenza di Ovidio in Sicilia nel 26-25 a.C. per circa un anno è riferita dallo stesso Poeta che, nella decima elegia del secondo libro delle Epistulae ex Ponto, indirizzata dall’esilio di Tomis (odierna Costanza in Romania) a Pompeo Macro, ricorda il soggiorno in compagnia dell’amico nell’isola mediterranea, quando il poeta di Sulmona era ancora un ragazzo. Ovidio, come egli stesso ci dice, conobbe anche Trapani ed Erice, la città sempre aperta agli zefiri. E nella sua relegazione a Tomis, comminatagli da Augusto a causa del carmen e dell’error, non dimenticò mai l’isola mediterranea che nelle elegie composte durante l’esilio viene di frequente rievocata con nostalgico ed incancellabile rimpianto.'
Inserito il 20 Giugno 2018 nella categoria Relazioni svolte
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