La dott.ssa Caterina Valenti, già Esperto giuridico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata ospite della Libera Università con una interessante e assai dettagliata relazione
Relatore: Dott.ssa Caterina Valenti - Presidenza Consiglio dei Ministri
La dott.ssa Caterina Valenti è nata a Paceco in provincia di Trapani. Trasferitasi a Roma, ha percorso le tappe della sua carriera quale funzionario presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi.
Ha fatto quindi parte della Segreteria di tanti Presidenti del Consiglio: Andreotti, Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, ricevendo encomi solenni per il suo lodevole servizio.
Dal 2005 al 2015, in qualità di Specialista esperto giuridico, legale e finanziario del ruolo centrale della Presidenza del Consiglio, è stata Responsabile del settore relativo al contenzioso dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, curando la trattazione dei procedimenti contenziosi, la predisposizione di accordi transattivi, la preparazione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri ai fini dell’attuazione dell’esercizio di rivalsa dello Stato.
Dal 2007 al 2015 ha collaborato e coordinato la Relazione annuale al Parlamento sull’esecuzione delle pronunce della Corte Europea dei diritti dell’uomo nei confronti dello stato Italiano, relazione di cui è stata redattrice per gli anni 2013 e 2014.
Ha svolto attività di volontariato quale Vice Presidente dell’associazione per la lotta contro i tumori infantili presso il Policlinico Umberto I di Roma.
Attualmente riveste il ruolo di Segretario Generale dell’Associazone Italia-Serbia.
Venerdì 3 Marzo, presentata dal dott. Giuseppe Abbita, è stata ospite della Libera Università Tito Marrone relazionando sul tema: 'La Presidenza del Consiglio dei Ministri e la tutela dei diritti umani dinanzi alla Corte EDU'
La relatrice ha trattato argomenti di scottante attualità come il regime carcerario secondo l’art. 41 bis,in special modo alla luce del caso Cospito, e si è soffermata sulla pronuncia della Corte per la quale il regime del 41 bis e il carcere ostativo violano l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che proibisce le punizioni e i trattamenti inumani e degradantie fa obbligo allo Stato diproteggere il benessere fisico delle persone private della libertà, tra l’altro fornendo loro tempestivamente le cure necessarie e adeguate.
Altro argomento trattato è stato quello del respingimento collettivo in mare dei migranti per il quale l’Italia è stata condannata per avere violato l’art. 4 del protocollo 4 per avere esposto i migranti al rischio di subire trattamenti inumani; sia per averli esposti al rischio di essere rimpatriati lo stato d’origine, dove i ricorrenti dichiaravano di essere oggetto di persecuzione.
Si è soffermata quindi su altri casi di contenzioso nei quali l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea: sovraffollamento delle carceri, durata eccessiva dei processi, tortura durante i fatti di Genova alla scuola Diaz.
Inserito il 03 Marzo 2023 nella categoria Relazioni svolte
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