Il dott. Leonardo Poma ha illustrato il mitico itinerario di Enea dopo la sua partenza da Troia
Relatore: Dott. Leonardo Poma
Si riporta qui di seguito l’abstract della relazione del dott. leonardo Poma:
"Un cordiale saluto a tutti i presenti e vi dico subito che lo straordinario racconto che mi accingo a fare è già a vostra conoscenza avendo voi tutti studiato la vicenda di Enea tant/anni fa sui banchi di scuola. Faremo quindi, in un certo senso,una ripetizione, ma la faremo a modo mio.
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Ed oggi sostanzialmente faremo omaggio a Roma e alI’ItaIia,siamo Italiani perché siamo Romani e siamo Romani perché siamo Italiani. E allora simbolicamente appongo questa fascia tricolore al Iabaro della Libera Università. Datami a Roma nel luglio 1969 davanti al Viminale a conclusione del corso di formazione per 54 V. Commissari di P.S. che avevano vinto il concorso.
Faremo, quindi, un viaggio lungo nel tempo e nello spazio, da Troia del 1200 a.C. a Roma fondata nel 753 a.C., ma passando per quella importante tappa che fu la Sicilia Occidentale, terra dei Sicani, con approdo delle navi troiane presso le nostre coste che da Drepano conducono a Pizzolungo, Bonagia, Cortigliolo e con particolare riferimento a quella piana che chiamiamo di Anchise ove oggi sorge una monumentale stele eretta neIl’ottobre 1930 per celebrare il bimillenario della nascita di Virgilio.
Insomma il nostro viaggio che avrà come guida il prode Enea, principe troiano figlio di Anchise (che era cugino di Priamo re di Troia) e di Venere, parte proprio da Troia e si conclude a Roma, con la sua grandezza, con il suo impero, con la sua civiltà.
Roma destinata poi a diventare capitale d’Italia e noi, lo ripeto, siamo italiani perché siamo romani. E allora ascoltiamo aI|’impiedi I’Inno degli Italiani.
Una PANORAMICA sulla Piana di Anchise, dove in passato si è detto dovrebbe nascere il c.d. 'parco virgiliano
E allora è giusto che l’illusione diventi realtà, e attraverso il canto della poesia sia trasmessa per i secoli a venire. E così è diventata immortale l’eroica impresa del nobile Enea e dei suoi profughi, i quali, fuggendo da Troia distrutta, in realtà obbedivano ad una superiore volontà, predestinata dal Ego, il cui potere, come è noto, era al di sopra del volere di ogni singolo nume: il destino, infatti, aveva in serbo per loro e pei loro discendenti quel gloriosissimo futuro che sarebbe culminato con il trionfo della Gens Julia al comando dei popoli del mondo, e con il trionfo di Roma sulla Grecia, quella stessa Grecia che prima aveva umiliato proprio l’inclita Troia.
Una immortalità, quindi, conseguita per egregie imprese, laddove nulla può l’oblio della morte. Orbene, proprio queste egregie imprese, cantate in particolare da Virgilio in pagine epiche di alta poesia, sono state esaltate e proiettate in quella sensazione eterna di vita ancora aleggiante in codesti Iuoqhi. Luoghi, quindi mitici, che costituiscono il nostro archetipo culturale, e come qualcuno ha scritto 'il mito non è più favola o leggenda ma è portatore di verità e contenuti coinvolgenti sul piano individuaIe".
Leonardo Poma
Inserito il 25 Marzo 2022 nella categoria Relazioni svolte
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