Un foltissimo pubblico ha partecipato alla solenne cerimonia. Molto applaudito il concerto tenuto dai Maestri N. Carriglio e M. Brizio
Alla presenza di un foltissimo pubblico, la Libera Università ha dato avvio al suo XIII anno di attività.Alla prolusione del Presidente, che si riporta integralmente, è seguito un concerto per clarinetto, sax e pianoforte tenuto dai Maestri Nino Carriglio e Massimiliano Brizio.-------
"Gentili signore e signori, cari amici, il Consiglio direttivo della Libera Università vi ringrazia di avere aderito così numerosi all’invito. Oggi si inaugura il XIII anno accademico della nostra istituzione culturale e sociale e riprendiamo col medesimo entusiasmo il cammino intrapreso nell’ottobre del 2007.-- Nell’esordio di quel lontano anno, dinanzi ad un folto pubblico presente nell’aula magna dell’Istituto Salvatore Calvino, dissi : Solo con la partecipazione ad una rete di relazioni è possibile evitare l’impoverimento sociale, l’indebolimento fisico e mentale, l’isolamento, il senso di vulnerabilità che colpisce fatalmente chi si estranea dai processi comunicativi. Questo obiettivo è stato rispettato nel corso degli anni, anzi viepiù potenziato, ora con l’identificazione della casa natale del poeta e commediografo trapanese Tito Marrone, ora con il restauro dell’altare di San Francesco d’Assisi, nell’omonima chiesa, ora con le sollecitazioni alle autorità competenti per il rifacimento dell’epigrafe posta sotto la finestra della casa che vide i natali di Leonardo Ximenes, in Corso Vittorio Emanuele, ora con la segnalazione, giunta a segno, del recupero strutturale della tomba dell’ammiraglio trapanese Marino Torre. Oltre alla realizzazione di tali lodevoli iniziative, va sottolineata con vivo compiacimento la costituzione di un apprezzabile e stimato coro di cantori, espressione vivace della tenacia e dell’abilità professionale della sua fondatrice e direttrice, prof.ssa Sinforosa Pastorino.-- Anche quest’anno gli orizzonti delle nostreconoscenze avranno l’opportunità di ampliarsi attraverso il confronto con relatori di notevole spessore intellettuale, provenienti da ogni regione d’Italia e non solo.-- Cari amici, l’esortazione che viene da questa Libera università è una sola: non dobbiamo fuggire il nostro tempo, se vogliamo partecipare del mondo in cui ancora ci è dato vivere. Questo nostro incontro è la testimonianza di una sfida al tempo, che ciascuno di noi ingaggia, per affermare eroicamente l’imperativo categorico: io esisto e finché esisto io penso ed elaboro concetti e mi apro al dibattito delle idee e al dialogo con il mio prossimo! Vogliamo andare oltre La concezione lineare del tempo, che ci costringerebbe a considerare l’esistenza come una catena finita di momenti, in cui ognuno ha senso solo in funzione degli altri. Questa visione temporale ci impedirebbe, infatti, di guardare al futuro come all’inizio ogni volta di un nuovo viaggio, perché ci legherebbe nostalgicamente al passato. Ma il passato, che pure fa parte di noi, non può più arrecarci nuove felicità, può solo farci rileggerecon piacere o con amarezza ciò che è stato annotato nelle pagine del diario della nostra vita. Siamo memori del passato, non incatenati ad esso per diventarne vittime. È bello, quindi, pensare che ciascuno di questi incontriserva ad avviare una nuova fase del nostro viaggio terreno con nuove idee e nuovi compagni. Se c’è un bene che va gelosamente conservato e speso con oculatezza, questo, c’insegna il filosofo Seneca, è il tempo che ci è stato concesso di vivere. Possiamo, infatti, cedere o perdere le nostre ricchezze e vederle subito dopo ritornare anche maggiori, ma il tempo che avremo sprecato scioccamente non ci tornerà indietro, se non come amaro rammarico e la sofferta nostalgia di avere sprecato quanto dovevamo opportunamente investire. Il servo che ha conservato gelosamente le monete ricevute dal padrone, senza averle fatto fruttare, è considerato un servo inetto, c’insegna il Vangelo. Non c’è alcun limite d’età per far fruttare i momenti della nostra vita. Se i talenti che ci sono stati donati si sanno investire bene non s’invecchia ma si cresce. Come si legge nel logo del nostro vessillo. La nostra associazione si rivolge iuvenibus ut crescant,senioribus ne senescant. Ciò avviene convinti chefacsapias et libereris.--Eppure, 'si può nascere vecchi e morire giovani', amava osservare il poeta e drammaturgo francese Jean Cocteau. E il barone Guy de Rothschild, autore del romanzo, Buon viso alla fortuna, sugli orrori dell’olocausto, esordiva dicendo che 'bisogna proibirsi di essere vecchi'.-- Ciò che spinge l’homo sapiens a vivere è una forza arcana che i greci chiamavano Eros e Schopenhauer Volontà. La nostra, prima ancora di essere una specie pensante, sottolinea il saggio E. Scalfari, è una specie desiderante. Ildesiderium vivendi innesta un processo dialettico che è il motore della storia e del progresso umano.--Spero di non avervi tediato con le mie brevi riflessioni, che hanno voluto rimarcare le linee fondamentali del nostro impegno e rinsaldare i vincoli di stima e di affetto che da tanti anni ci tengono uniti.--Ringrazio con sentimenti amicali i componenti del Direttivo, prof. Leonardo Greco, dott. Vincenzo Vitrano, dott. Giuseppe Abbita, che con me hanno condiviso la fatica della programmazione del nuovo anno accademico. Un sentito e caloroso applauso sento debba essere dedicato al dirigente di questo Istituto, il preside prof. Erasmo Miceli, col quale siamo onorati di collaborare attraverso una reciproca e proficua attività culturale. Ancora grazie a questo nobile pubblico di amici e simpatizzanti e inauguriamo il nuovo a. a. trasportati dalle note musicali di due grandi professionisti, maestro Nino Carriglio e maestro Massimiliano Brizio, che sono giunti da Torino per coinvolgerci in un viaggio nel mondo del cinema attraverso immagini e musica.- Il Presidente:Prof.Antonino Tobia"
Inserito il 26 Ottobre 2019 nella categoria Relazioni svolte
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