Nella repressione della contro-rivoluzione vandeana, il numero dei morti non fu inferiore a seicentomila. Lo sterminio non risparmiò le donne, i vecchi e i bambini. Ne ha parlato Leonardo Augusto Greco
Relatore: Prof. Leonardo Augusto Greco - Francesista - Studioso di arte, lingua, storia e costumi francesi
Nel febbraio [b]1792[/b], in piena Rivoluzione francese, la Convenzione chiamò alle armi 300’000 uomini.
I Vandeani rifiutarono di arruolarsi. La Repubblica era colpevole di perseguitare la religione, di avere assassinato il re, di avere inasprito la crisi economica.
Nel marzo 1793 il suono delle campane di tutte le chiese dela Vandea dette inizio all’insurrezione.
Nella DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO pubblicata nel 1793 - l’articolo 35 prevede
Il popolo si organizzò e costituì un’armata cattolica. A quel punto furono promulgati [b] leggi terribili per distruggere i vandeani: [/b]
<_div v:shape="_x0000_s1026"> <_div>« Quando il governo non rispetta <_div>i diritti del popolo, <_div>per il popolo, <_div>l’insurrezione è il più sacro di tutti i diritti <_div>e il più indispensabile di tutti i doveri. »
Ordine di requisire i beni degli insorti. Ordine di sterminare fisicamente tutti gli abitanti dei territori insorti, principalmente donne e bambini , le prime in quanto "solchi riproduttori di mostri", i secondi in quanto "futuri briganti' .
<_div> <_div>Alla fine, su una popolazione di 800.000 abitanti, 600.000 furono massacrati senza pietà.Inserito il 23 Aprile 2013 nella categoria Relazioni svolte
social bookmarking