Il maestro Francesco Impellizzeri, dopo aver presentato e commentato alcune tele del movimento futurista, ha letto una poesia di Marinetti, dedicata alla città di Trapani
Relatore: Maestro Francesco Impellizzeri
Francesco Impellizzeri, pittore e studioso di arti visive, ha tenuto un’interessante conversazione sul Futurismo in Sicilia. Nel corso della trattazione ha presentato e commentato le tele di alcuni notevoli rappresentanti del movimento, Balla, Boccioni, Benedetta Cappa Marinetti. Il relatore ha concluso il suo intervento con la lettura della poesia che il fondatore del Movimento, F. T. Marinetti dedicò a Trapani durante il suo soggiorno del marzo 1928 nella nostra città.
"Nordica miscela d’acqua anice cielo mare Trapani
ingabbiato di gru metalliche galleggianti
e torbide scritture di pioggia grafomane in necrologie
L’innocenza di quel sale bianco nello schifazzo
sotto la vela tesa e sporca di vita vissuta, va
Freddi astratti mulini delle saline
Tetti di tegole accovacciate sul sale virginale per difenderne la pura
amarezza dal peccato dolcissimo
Su quali pesci morti ruotano gli alti gabbiani partoriti dal ciclo tetro
sopra un mare di bile?
Lontanissime vele ferme sintesi d’ogni nostalgia titubante
Ma divampano le fascie rivoluzionarie rosse dei piroscafi in lutto
Rugginosi gabbani di marinai curvi confessano la draga mastodontica
che estrae dal ventre spaccato rotolanti intestini di rimorsi fangosi
fuor dai bronzei abissi del porto
Cragliiing-gliiing
gloong-gloong
tan-ian tlung-tlung
Sulla strada del porto gli avvisi colorati impongono:
PREFERITE IL LIQUORE SAN GIULIANO
Domani sorseggerò la lunga sagoma pulita di Trapani bevuta dall’alto (800 m.)
LA DUCALE PROFUMI DI LUSSO
DAVANT Parigi ventagli pelliccerie delle belle siciliane
Tra le braccia mani aperte del porto entra il postale nero piroscafetto
giocattolo con la ciminiera nera fasciata dall’unico azzurro superstite
e relativa stella bianca
Nel centro due canotti sproporzionati sospesi su tutti i naufragi
a poppa si sporge l’angolo retto del marinaio che tende il cordone
ombelicale alla banchina madre
Le barche sbarcano viaggiatori ritti parapioggia liquidati acqua so-
pra sotto
Garibaldi di marmo sorveglia la simultaneità del porto
Le palme piangono e chiamano il sole
La draga scava il passato
Cragliiing-gliiing
gloong-gloong
tan-tan tlung-tlung
Ma la draga accelerando arrotando i suoi rumori diventa subita-
mente un trapano
trapano di Trapani
trrrpano coloniale nell’Africa vicina
Il porto di Trapani invernale"
Parole in libertà lette da Filippo Tommaso Marinetti
al Teatro Garibaldi il 23 Marzo 1928 Anno VI
<_div>La partecipazione dei presenti è stata numerosa e scandita da una ricca e coerente messe di domande, cui Impellizzeri ha dato risposte sempre esaustive.Inserito il 22 Gennaio 2016 nella categoria Relazioni svolte
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