La prof.ssa Anna Ricca ha illustrato il percorso secolare della Chiesa e del Popolo Valdese da Pietro Valdo, con adesione alla Riforma Protestante, fino ai nostri giorni.
Relatore: Prof.ssa Anna Ricca
Con dovizia di particolari la prof.ssa Anna Ricca ha ricostruito la storia del popolo valdese partendo dalla nascita di Pietro Valdo avvenuta a Lyon, nel 1173. Ha ricordato alcune date importanti come il 1179, anno del Concilio in Laterano, che vide la concessione di libertà di esercitare e predicare la povertà ma non di predicare il Vangelo. Il 1183 è invece l’anno della scomunica di Pietro Valdo e dell’inizio del suo esilio. Rifugio e ghetto dei valdesi furono le Alpi Cozie. Nel 1532 a Chanforan si decise per l’adesione alla Riforma. Seguì poi la repressione di Emanuele Filiberto che vide i Valdesi rifugiarsi nelle Caverne e in luoghi inaccessibili. Valorosa la strenua difesa che ne seguì: a colpi di fionda, con bastoni e roncole e rovesciando sugli assalitori cumuli di pietre, riuscirono a tenere in scacco le truppe savoiarde per ben sette mesi. Il duca venne a patti e accettò di firmare un accordo con i ribelli. Si costituirono così le Valli Valdesi al di fuori delle quali ogni manifestazione religiosa non cattolica era severamente proibita. A seguito della revoca dell’Editto di Nantes, tuttavia, si arrivò alle famose Dragonnades contro gli ugonotti francesi e contro i Valdesi delle vallate alpine. Anche in Piemonte, infatti, il duca Vittorio Amedeo II emanò un editto analogo. Ai valdesi era imposto di abiurare la loro fede o andare in esilio in Svizzera. Essi scelsero invece di resistere sulle loro terre. Fu allora che un esercito al comando del generale Catinat saccheggiò e bruciò tutto quello che trovò sul suo cammino. Dalla relazione presentata al Duca si evince tutta la ferocia impiegata dai soldati che arrivavano a strappare i fanciulli dal seno delle madr, li facevano a pezzi e uccidevano barbaramenteanche le donne e vecchi. Quelli che si arresero furono gettati nelle carceri e fatti morire di stenti e malattie.Soltanto un centinaio di Valdesi riuscì a sfuggire alla cattura e continuò una eroica guerriglia. Questi eroi che il Duca non riuscì a sconfiggere, furono denominati gli Invincibili. Alla fine anch’essi furono costretti a espatriare e, con le loro famiglie, raggiunsero la Svizzera. Di una popolazione di circa 16.000 persone riuscirono a salvarsi soltanto in 3.400. Nel secolo XVIII e fino al 1848 le persecuzioni si trasformano in vessazioni e leggi limitative. Dal 1848 al 1929 i Valdesi furono 'tollerati' e successivamente il loro culto fu ammesso. La libertà completa si ebbe dopo il 1948 quando la Costituzione italiana sancì la libertà della disuguaglianza. Tutta la relazione della prof.ssa Ricca è stata seguita con estremo interesse dal numeroso pubblico presente che alla fine ha applaudito lungamente. Leonardo A. Greco
Inserito il 25 Marzo 2011 nella categoria Relazioni svolte
social bookmarking