Nel giorno della Memoria, il dott. Cesare Stella ha relazionato sulle Cronache ebraiche pubblicate a Berlino nel 1892
Relatore: Dott. Cesare Stella
Si riporta di seguito, un abstract della relazione del dott. Cesare Stella, studioso di storia medievale
GLI EBREI AL TEMPO DELLE CROCIATE
Ringrazio il consiglio direttivo della Libera Università per avermi data l’opportunità di esprime alcune mie riflessioni sul Giorno della memoria. Per le atrocità commesse nel secolo breve non vale il suggerimento che ci giunge dal mondo latino, quello della damnatio memoriae. Ricordare è soprattutto un dovere morale, anche se si è convinti che le pagine della storia sono insanguinate dalla legge hobbsiana dell’homo homini lupus. Farò, quindi con voi che mi ascoltate delle brevi considerazioni, partendo da lontano.
A Berlino nel 1892 vengono tradotte e pubblicate le Cronache Ebraiche scritte da cinque autori diversi del tredicesimo e quattordicesimo secolo che si basano su quanto accaduto durante la prima e la seconda e terza Crociata.
Queste cronache, derivate da testimonianze dirette, ci dipingono un impressionante spaccato della tragedia vissuta dagli Ebrei per mano di crociati divenuti orda armata.
Pagina buia nella storia europea che vede l’aspetto protocoloniale e militare di una vicenda, le Crociate, prevaricare sulle istanze religiose della liberazione dei luoghi santi.
Ma il racconto a tinte fosche delle nefaste imprese, come ad esempio quelle del mediocre capo crociato Emicho di Flonheim , viene rischiarato dalla forza spirituale di tanti Ebrei che al centro della stessa Europa si sacrificarono per difendere la loro fede e la loro identità.
Il giudaismo non ha mai incoraggiato il culto dei martiri e ha sempre riaccolto nel suo seno chi non fu disposto al martirio accettando, sotto la minaccia di violenze, di aderire provvisoriamente ad altro credo, come avvenne per alcune comunità che si fecero battezzare difronte alle violenze dell’ armata di Emicho o di Goffredo di Buglione.
Questa non abitudine a enfatizzare il martirio aumenta la nostra commozione difronte ad un esempio di grande dedizione e spiritualità scritta dagli Ebrei perseguitati e martirizzati.
La tragedia della Shoah possiede un impatto emotivo sui giovani di una forza straordinaria, nel racconto degli avvenimenti, nella presentazione di documenti audiovisivi – oggi abbondanti sul Web – nelle testimonianze dei sopravvissuti ai campi di sterminio, nella stessa visita ad Auschwitz che, sempre più spesso, scuole e altre istituzioni organizzano per gli studenti.
Il lavoro degli insegnanti deve, quindi, essere mirato ad accompagnare e dirigere la forte emozione che l’evento provoca verso un’importante e profonda riflessione storica, affinché quello che è stato un autentico smisurato indicibile lutto per l’umanità venga progressivamente elaborato verso la conquista sicura e duratura di una civiltà dei diritti umani così forte e potente da incidere nei valori e nei comportamenti quotidiani dei giovani di oggi e degli adulti di domani.
Mai come nello studio della Shoah è in gioco la forza della storia per un’efficace educazione a una cittadinanza autenticamente democratica. Dott. Cesare stella
Inserito il 27 Gennaio 2017 nella categoria Relazioni svolte
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