Libera Università Tito Marrone > Relazioni svolte > Garcia Lorca: vita e poesia

Il poeta di Fuentevaqueros

La relatrice ha esordito illustrando la vita e gli studi del poeta spagnolo. Da bambino, Garcia appare timido e pauroso ma dotato di grande memoria e di una passione evidente per la musica. I suoi studi sono regolari, nel 1915 si iscrive all’università ove conosce Fernando De Los Rios che gli sarà amico durante tutta la vita. negli anni ’20 è a Madrid ove conosce Dalì, Buñuel ed in particolare Jimenez. Contemporaneamente si dedica alla scrittura di lavori teatrali. Dopo la laurea viaggia molto, soprattutto tra Cuba e gli Stati Uniti e si forma l’impegno sociale del poeta. Nel 1934 conosce il grande torero Ignacio Sánchez Mejías, che rimane ucciso da un toro infuriato durante una corrida. Il 17 luglio 1936 scoppia la guerra civile spagnola e García Lorca, viene rapito e portato a Viznar, dove a pochi passi da una fontana conosciuta come la Fontana delle Lacrime, viene assassinato senza alcun processo. la relatrice si è poi soffermata sulla produzione poetica, chiara testimonianza della corrispondenza dell’uomo con la sua poesia.Lorca manifesta il suo talento come espressione orale seguendo lo stile della tradizione giullaresca. Il poeta infatti recita e legge le sue poesie dinanzi ai suoi amici e ai suoi studenti. La conferenza della poetessa Mattia Badalucco è stata arricchita dal contributo del prof. Gianni Grimaudo che, con grande maestria, ha letto in lingua spagnola diverse poesie del poeta spagnolo. Alla fine della relazione si sono registrati alcuni interventi del pubblico tra cui quello del prof. Leonardo A. Greco che ha riferito come nulla si sappia sulla vera fine di Garcia Lorca. Si ipotizza infatti che il poeta sia sopravvissuto alla sua fucilazione e che, completamente smemorato, abbia vegetato da barbone nella città di Granada fino agli anni ’70.  Un lungo applauso ha poi, concluso la serata.