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Escursione a Palermo: sulle orme dei Florio

Il primo Giugno u.s. la nostra Università ha visitato le residenze della grande famiglia Florio con la guida dello studioso etnografo, dott. Claudio Paterna

Relatore: Dott. Claudio Paterna

Immagine riferita a: Escursione a Palermo: sulle orme dei Florio1 Giugno 2024 Guidati dal Dott. Claudio Paterna, ex Soprintendente di Palermo, il Gruppo della Libera Università Tito Marrone si è riunito a Piazza Sacro Cuore, per un percorso culturale all’insegna della prestigiosa Famiglia Florio, che tra l’ottocento e l’inizio del novecento rese illustre Palermo agli occhi delle monarchie europee. Da sinistra il Dott.Claudio Paterna, l’Archeologo 

 

 

Dario Seglie, il Preside Antonino Tobia, Presidente della Libera Università 'Tito Marrone' I Florio provenienti dalla

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Calabria, nel 1799 aprirono una bottega di spezie in via dei Materassai e con la scoperta del Chinino iniziarono una fortuna che li portò ad essere i protagonisti di un risveglio economico, culturale, artistico e sociale della Città. Divennero proprietari di Tonnare, Cantine, ebbero una Fonderia, disposero di una flotta di novantanove navi compresi Transatlantici e persino di una Banca. Là in quella piazza, il nostro colto accompagnatore ci ha parlato della ricca famiglia e ci ha indicato i Palazzi acquistati dai Principi di Butera, meglio noti come 'Le Case Florio all’Olivuzza'. I Florio ne fecero il loro regno e da lì poterono esibire tutta la loro grandezza proveniente non da un blasone nobiliare, ma dalla loro solida attività economica. Rispettando le facciate originali, affidarono la ristrutturazione di tali edifici al rinomato architetto Ernesto Basile, che insieme al neogotico ne fece un tripudio dello stile Liberty, facendo della famiglia Florio, la prima ad inserire il Liberty nello stile gotico, creando un neogotico siciliano. Palazzo Maniscalco-Basile, in stile neogotico-veneziano, la cui facciata oggi versa in cattive condizioni. Palazzo Florio-Wirz, in stile neogotico-catalano, oggi abbandonato Palazzina Florio e Palazzo Florio-Fitalia quest’ultimo oggi sede dell’Ordine degli Architetti. Villino Florio, fatto costruire da Ignazio junior per il fratello Vincenzino nel parco che circondava gli edifici sopra descritti comunicanti tra loro, che subì un devastante incendio ai tempi del 'sacco di Palermo' (anni1953-1980 in cui vennero distrutte le bellissime ville in Liberty per far spazio ai palazzoni), oggi ristrutturato e visitabile. La Tonnara dell’Arenella, oggi sede di un piccolo museo e tuttora abitata dai discendenti della famiglia. Villa Igiea, nata come un sanatorio per la tubercolosi e poi divenuta un Grand Hotel. Ma la vera residenza privata da cui i Florio irradiarono tutta la loro potenza fu Palazzo Florio-Fitalia, che Ignazio junior e sua moglie Donna Franca Jacona di San Giuliano, abbellirono in pieno Stile Liberty. Famoso è il pavimento Maiolicato della camera da letto di Donna Franca, cosparso di petali di rose 'provenienti' dal soffitto affrescato con Puttini in atto di spargerle. In quel sontuoso Palazzo Ignazio e Franca ricevettero, tra gli illustri ospiti, Vittorio Emanuele III e la Regina Elena, il Kaiser Guglielmo e il re Edoardo VII d’Inghilterra. Per tutto questo, furono chiamati i Viceré di Sicilia. Nel 1891 si tenne la prima 'Expo' italiana a Palermo: l’Esposizione Nazionale. Molteplici imprenditori vennero da ogni parte per investire nell’isola. Le industrie siciliane competevano con quelle europee. Furono paragonati ai Medici di Firenze per l’impulso dato all’Arte: nel 1897 vennero completati i lavori al Teatro Massimo. Numerosi circoli culturali fiorirono in quel periodo, frequentati da artisti e da imprenditori nobili e borghesi. Istituirono la Coppa Florio e inventarono la Targa Florio (gara automobilistica per opera di Vincenzino 1906). Per opera loro Palermo divenne magnifica, capitale del buon gusto, della cultura e della raffinatezza. Artisti, scrittori, impresari non potevano non visitarla. Possiamo dire: furono i Signori della Belle Epoque in Sicilia. Ignazio e Vincenzino Florio Purtroppo per cattivi investimenti, per mancanza di larghe vedute, per le diverse condizioni politiche, l’Impero cadde rovinosamente, trascinando con sé tutti i possedimenti e gli averi dei Florio. Protagonista di questo disastro fu lo stesso Ignazio junior. Con essi, Palermo perse tutto il suo splendore e un velo di nebbia cadde sulla Sicilia. Ma la Famiglia Florio valicò i confini di questa realtà e trascese a leggenda. Innanzi alla loro spettacolare storia, non si può non rimanere colpiti da profondo stupore e tuttora se ne parla come di un Mito. Mariarosa Fiorino

Autore Prof-Greco

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Inserito il 01 Giugno 2024 nella categoria Relazioni svolte