L'avv. Enzo Miceli ha tratteggiato mirabilmente il percorso storico del concetto di Diritto
Relatore: Avv. Enzo Miceli
In una sala eccezionalmente gremita l’avv. Vincenzo Miceli ha tenuto un’interessante conferenza sul percorso storico del concetto di diritto naturale e su quello apparentemente antitetico di diritto positivo, partendo dall’antica Grecia e arrivando fino ai nostri giorni.
L’oratore ha ricordato come il diritto naturale sia stato concepito in vario modo nel corso dei secoli, essendo stato identificato nell’antica Grecia come rispecchiante l’ordine naturale delle cose, per essere poi fondato dagli Stoici sulla natura razionale dell’uomo, tant’è che nell’antica Roma lo stoico Seneca concepì una ragione universale uguale in ogni tempo e in ogni luogo, sorta prima della fondazione di ogni stato e quindi prima di ogni norma positiva emanata dal legislatore.Con l’avvento del cristianesimo il diritto naturale fu equiparato alla legge divina, dapprima rivelata a Mosè e poi predicata da Cristo e recepita nei Vangeli.Dopo la Riforma protestante, che ruppe l’unità eligiosa, si ritornò al fondamento razionale col razionalismo cartesiano dei filosofi dell’età moderna, tra i quali spicca Ugo Grazio che concepì il diritto naturale come l’insieme dei principi universali dettati dalla 'recta ratio'.La via della retta ragione fu condivisa dagli illuministi, i quali la identificarono nei principi universali del trinomio Libertà – Uguaglianza – Fratellanza.I primi a negare l’esistenza del diritto naturale immutabile ed universale sono stati i Sofisti, per i quali non esiste l’Uomo con la U maiuscola, bensì un’infinità di uomini e molteplici società, rette da diverse norme positive dettate dai vari legislatori.Ma passarono molti secoli prima che il positivismo si affermasse all’inizio del XIX secolo con lo storicismo, il cui massimo esponente fu Gustavo Hugo, il quale nel 1809 pubblicò il 'Trattato di diritto naturale come filosofia del diritto positivo'. Già dal titolo si comprende che il diritto naturale sia costituito da un insieme di considerazioni filosofiche, che sono alla base del diritto positivo vigente. Invero il diritto naturale rimane, come ebbe a dire Norberto Bobbio, un diritto disarmato, costituito da principi non obbligatori.L’oratore ha infine osservato come la legge mosaica non può concepirsi a stretto rigore come diritto universale sempre attuale, dato che contiene precetti oggi non condivisibili, come il il sesto, il nono e il decimo comandamento.La stessa sacralità della vita è contestata presso gli Stati che ammettono la pena di morte.Infine, a riprova che nemmeno la Dichiarazione dei diritti dell’uomo dell’O.N.U. può considerarsi diritto naturale universale ci hanno pensato i paesi arabi, che hanno proclamato nel 1990 la Dichiarazione dei diritti umani dell’ISLAM, i cui principi sono improntati alla Shari’a consacrata nel Corano.
Inserito il 16 Febbraio 2016 nella categoria Relazioni svolte
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