Logo generale del sito:Libera Università “Tito Marrone“ Trapani

Libera Università Tito Marrone > Relazioni svolte > Da Paul Barras a Cecco Beppe,quella di Napoleone fu vera gloria?

Il logo della sezione del sito denominata  Da Paul Barras a Cecco Beppe,quella di Napoleone fu vera gloria?

Da Paul Barras a Cecco Beppe,quella di Napoleone fu vera gloria?

In una lunga passeggiata attraverso cento anni di storia, Leonardo A. Greco ha rivisitato personaggi e fatti dopo la Rivoluzione francese

Relatore: Prof. Leonardo Greco

Si riporta qui di seguito uno schematico riassunto della relazione

Immagine riferita a: Da Paul Barras a Cecco Beppe,quella di Napoleone fu vera gloria?Immagine riferita a: Da Paul Barras a Cecco Beppe,quella di Napoleone fu vera gloria?Immagine riferita a: Da Paul Barras a Cecco Beppe,quella di Napoleone fu vera gloria?Immagine riferita a: Da Paul Barras a Cecco Beppe,quella di Napoleone fu vera gloria?Immagine riferita a: Da Paul Barras a Cecco Beppe,quella di Napoleone fu vera gloria?Chi era Paul Barras?

   Paul Barras fu l’artefice della folgorante ascesa al potere di Napoleone. Era un personaggio corrotto, dai costumi poco raccomandabili, dilapidava grandi somme e frequentava le peggiori case da gioco di Parigi. Fu uno dei principali congiurati che portarono alla caduta di Robespierre avendo il coraggio di dire che le condizioni mentali dell’incorruttibile ormai non erano più normali e che era diventato paranoico. Era amico di Teresa Cabarrus, amante di  Jean-Lambert Tallien, l’uomo che partecipò alla caduta di Robespierre. All’Hotel de Ville catturò Robespierre,  mettendo fine al Terrore con la condanna di Robespierre, Saint-Just (il demone della Rivoluzione) e gli altri alla ghigliottina.

      Tra le amanti di Barras ci fu Giuseppina  Bonaparte, vedova del generale Beauharnais già madre di due figli, futura imperatrice ….

L’ascesa di Napoleone fu comunque favorita da una notevole dose di fortuna ancor prima delle  sue grandi capacità e alla Rivoluzione che aveva sconvolto la società del tempo.

Aspetto fisico - Napoleone non era basso di statura come si crede. In realtà era più alto della media francese: 1 metro e 69. Appariva basso giacchè normalmente era  affiancato da militari, scelti da lui, alti almeno un metro e settanta. Molto probabilmente  era miope, soffriva di ulcera ed era abbastanza gracile.

      Si distinse a Tolone per aver liberato la città dagli inglesi e fu nominato colonnello da Barras. Dopo l’impresa di Tolone, cadde in depressione e pare che pensasse persino al suicidio. Il 13 vendemmiaio (5 ottobre) del 1795 scoppia l’Iinsurrezione dei realisti. Il potente Barras si ricorda del dinamico artigliere di Tolone. Lo chiama e lo nomina Maggior Generale. Napoleone soffoca l’insurrezione spietatamente, mitragliando la folla per quasi un’ora: una vera carneficina. 300 morti sui gradoni della Chiesa di Saint Roch nella via Saint Honorè. Napoleone viene così promosso l’ 8 ottobre generale in seconda, il 16 ottobre, generale di divisione e successivamente il giorno 26 dello stesso mese, generale d’Armata.

A Napoleone fu affidata l’armata d’Italia, detta dei 'cenciosi' giacchè i soldati erano mal nutriti e senza paga. a partire dal 1796 l’armata diventò prestigiosa per le  vittorie  di  Napoleone, conquistando gran parte dell’Italia settentrionale e centrale.

Frattanto Giuseppina ha un nuovo amante: Louis Hippolyte Charles di nove anni più  giovane:  un vero uomo da salotto, molto divertente. La loro relazione andò avanti  nel periodo della  Campagna d’Italia di Napoleone ma anche in seguito, a Parigi. Quando il Generale lo seppe, andò su tutte le furie ma Giuseppina lo convinse che si trattava soltanto di calunnie. Nel  1798 Bonaparte è in Egitto; gli furono nuovamente riferite le infedeltà della moglie e fu a quel punto che decise di divorziare.

Il 9  novembre 1799 Napoleone, con un colpo di stato, rovescia il Direttorio. Paul Barras, l’artefice della sua fortuna, viene esiliato a Bruxelles  e poi a Roma. Morì dimenticato da tutti.

MOGLI E AMANTI DI NAPOLEONE BONAPARTE

      La prima moglie di Napoleone fu Giuseppina Beauharnais, una donna affascinante.  Era Piccola, alta un metro e 50, occhi castani, lunghe ciglia, capelli ricci - Fisico agile e snello - Unico difetto: aveva brutti denti (evitava di ridere apertamente) Il primo marito di Giuseppina Alessandro Beauharnais comandava l’armata del Reno. Sconfitto a Magonza, fu ghigliottinato e anche Giuseppina fu arrestata. (In carcere ebbe una relazione amorosa con il generale Lazare Hoche). Uscita di prigione, era in cattive condizioni economiche ma, sfruttando le sue amicizie recuperò le sue proprietà.

Tra le sue amanti ricordiamo Giuseppina Grassini, una famosa cantante italiana, Pauline Fourès, pittrice, romanziera, musicista, moglie di un ufficiale francese, Eleonora Denuelle, lettrice della sorella di Napoleone, Carolina. (diede all’Imperatore il suo primo figlio accertato) - Maria Walewska, polacca, da cui ebbe un altro figlio illegittimo. Napoleone ebbe soltanto un figlio legittimo, Napoleone Francesco Giuseppe che fu più austriaco che francese. Tra i nati fuori dal matrimonio: Carlo Leone Denuelle  avuto nel 1806 da una relazione  con Eleonora Denuelle de la Plaigne - Alessandro Floriano Giuseppe  avuto nel 1810 da Maria Walewska. Vari altri figli  sono rimasti nell’ombra. Anche Paolina, la sorella di Napoleone,  non fu da meno: ebbe numerosissimi amanti e nel 1805 posò nuda, per essere immortalata da Antonio Canova nella celebre statua di Venere vincitrice. L’opera, in un primo tempo esposta  al pubblico, fu poi nascosta a causa della gelosia del principe Borghese, suo marito.

LA CATASTROFE IN RUSSIA

Nel giugno del 1812, Napoleone inizia la Campagna di Russia con un esercito di  500.000 uomini e a settembre arriva a Mosca ma, qualche mese dopo, il 18 ottobre, è costretto a ritirarsi a causa degli impossibili rifornimenti e del freddo. Nella ritirata, la Grande Armata, viene interamente distrutta, riducendosi a 10.000 soldati.

A Lipsia l’imperatore subisce la prima grave sconfitta  a cui seguì il  Trattato di Fontainebleau: Napoleone viene confinato all’isola d’Elba con una rendita annua di due milioni di lire francesi e Maria Luisa è nominata  duchessa di Parma con diritto di successione per il figlio.

IL TENTATO SUICIDIO DI NAPOLEONE

All’indomani della battaglia di Parigi del 1814, Napoleone tenta il suicidio col veleno. Uno dei suoi uomini più fidati, Alexandre Berthier, lo aveva tradito. Con la scusa di dover recuperare importantissimi documenti, si era allontanato dal suo imperatore, assicurando che sarebbe tornato al più presto. In realtà  Berthier aveva abbandonato il generale per mettersi agli ordini di Luigi XVIII. A Napoleone, il veleno procurò degli spasmi ma non gli fece perdere la sua lucidità; fu convinto a bere una tazza di tè. Gli spasmi si calmarono e gli effetti del veleno scomparirono. Il cianuro, per anni in un sacchetto di pelle, probabilmente aveva perso una parte della sua efficacia. l’anno dopo, Berthier precipitò in Baviera, da una finestra del suo castello: Fu fatto suicidare ? o fu il peso della vergogna per avere tradito l’uomo che gli aveva concesso immensi onori ?

WATERLOO - 18 giugno 1815 - ore 11

 «Wellington è un pessimo generale. Stasera ceneremo a Bruxelles»  invece arrivò la sconfitta. La battaglia durò 8 ore. I morti furono più di 48.000. La sconfitta fu dovuta anche alla pioggia del giorno prima che aveva reso fangoso il terreno rendendo inefficaci i tiri dell’artiglieria francese. Dopo la sconfitta, Napoleone  vede la moglie e il figlio per l’ultima volta.

Maria Luisa si trasferì a Vienna col figlio Napoleone II che fu virtualmente Imperatore dal 22 giugno al 7 luglio 1815. Si sistemarono nel castello di Schönbrunn dove Franz viene affidato al nonno, Francesco II che curerà la sua educazione nel timore di una rinascita dell’epopea napoleonica.

A Sant’Elena Napoleone  (46 anni)  fu ospitato dalla famiglia Balcombe con quattro figli di cui due femmine. La più giovane, Betsy, che aveva quattordici anni parlava  francese e diventò intima amica del formidabile generale sorvegliato da tremila uomini e da una dozzina di navi.

L’imperatore ha certamente amato Betsy di un amore tutt’altro che filiale. Quando sulla stampa europea circolò la notizia sulla relazione amorosa tra Napoleone e la ragazzina inglese, il governatore Hudson Lowe costrinse i Balcombe a lasciare Sant’Elena. Alla partenza, Napoleone abbracciò Betsy e, dicendole che non l’avrebbe dimenticata mai, le donò una ciocca dei suoi capelli. Dopo Sant’Elena, nel 1844, Betsy pubblicherà il libro 'Ricordo dell’imperatore Napoleone'  basato sul suo rapporto con Napoleone nei tre anni trascorsi con lui. Betsy morì a Londra nel 1871 all’età di 69 anni.

L’esilio di Napoleone fu consolato anche da Albine de Vassal, moglie del generale Montholon che prodigò i suoi favori anche a Basil Jackson, ufficiale  inglese incaricato di sorvegliare l’imperatore.

A Sant’Elena, Albine ebbe due figlie: Napoléone e Joséphine. Secondo le dicerie, entrambi figlie dell’imperatore. Napoleone non fu ingrato con Albine per i servizi sentimentali resi. Ad Albine concedette un appannaggio di 140 000 franchi, più una rendita annua di 40 000 franchi (1 franco 1820 = 4,5 € attuali ). (180.000 euro attuali). Anche il marito (che assistette Napoleone sul letto di morte) ottenne  due milioni di franchi:  «come prova della mia gratitudine delle cure filiali ricevute in sei anni ».

Al suo ritorno in patria, Albine si dedicò ad opere caritatevoli. Morì nel 1848 a 68 anni  durante un ballo di beneficenza. 

IL DECLINO FISICO DI NAPOLEONE

Nausee, capogiri, forti dolori allo stomaco - -  lento avvelenamento? - Napoleone muore a 51 anni il 5 maggio 1821. Com’è morto? L’esame dei capelli  ha rivelato dosi di arsenico. Chi? Perché? Un vero enigma. Gli studiosi si dividono in colpevolisti ed innocentisti.

Motivazioni dei colpevolisti: la gelosia del marito di Albine. I difensori di Montholon ribattono  che comunque la moglie non era uno stinco di santo, cosa che il generale sapeva benissimo.

L’eredità  - ma I difensori di Montholon, fanno presente che Napoleone lo nominò suo erede solo poco prima della sua morte. Può anche darsi che il conte Montholon avesse voglia di porre fine a quel lungo esilio.

DUE MOTIVAZIONI 'POLITICHE'

     Montholon agì su ordine del re di Francia: il re Carlo X temeva una nuova fuga dall’isola e Napoleone costituiva una minaccia per la monarchia. Comunque secondo i difensori di Montholon, il re non aveva alcun motivo di preoccuparsi, vista la ferrea sorveglianza  inglese

     Montholon agì su ordine del governo inglese giacchè i costi di custodia del prigioniero erano eccessivi, ma secondo i difensori di Montholon il governo inglese conosceva già da prima quei costi. In ogni caso la marina britannica avrebbe dovuto mantenere a Sant’Elena una guarnigione militare, per evitare che gli Stati Uniti d’America si impadronissero dell’isola

Montholon  era comunque un opportunista pronto a cambiare campo se le circostanze lo esigevano; fu un marito tradito consenziente. La sua compiacenza gli ha procurato però importanti vantaggi economici. Recentemente un discendente del «devoto» generale ha appena ritrovato le lettere che Albine e il suo avo si sono scambiate e i rispettivi diari intimi segreti. Da tali documenti inediti e sensazionali le ipotesi sono diventate certezze. Montholon ha veramente versato l’arsenico  nel vino di Napoleone…

LA FINE DELLA CASA DI LONGWOOD: i mobili sono stati venduti all’asta e la casa è stata trasformata in un mulino. Inoltre le due camere, dove l’imperatore ha trascorso 6 anni, oggi sono delle stalle per  mucche e  maiali.

UN MISTERO – Nella grande tomba in porfido rosso che fa bella mostra di sé nella chiesa degli Invalidi pare non ci sia il corpo di Napoleone. Che fine ha fatto allora il corpo di Bonaparte? Chi c’è nella tomba degli Invalidi?

I più noti storici di Bonaparte Bruno Roy-Henry, Georges, Jean Tulard affermano che il corpo di Napoleone è custodito nel sottosuolo dell’abbazia di Westminster. E dunque chi è sepolto al suo posto? Probabilmente il maggiordomo di Napoleone Jean-Baptiste Cipriani che fin da bambino abitò nella casa dei Bonaparte ad Ajaccio. Lasciò la famiglia per seguire l’imperatore a Sant’Elena. Morì nel 1818 tra atroci dolori, verosimilmente causati da arsenico. Di questo maggiordomo non sono mai stati trovati i resti.

Il 15 ottobre 1840 il corpo di Napoleone fu riesumato e molti particolari fecero sospettare che il corpo non fosse quello del Generale. Le discordanze: variava il numero delle medaglie, mancavano gli speroni d’argento, ivasi con i suoi organi erano in posizione diversa da quella indicata nel 1821, mancava la coccarda del cappello, diversa anche la maschera mortuaria del 1840 da quella del 1821, mancavano le calze di seta. Cos’è successo fra il 1821 ed il 1840? Chi aveva aperto la tomba? È un mistero. Oggi i Francesi pretendono l’apertura del sepolcro degli Invalidi. Vogliono la certezza che si tratti veramente dell’Imperatore. Le autoritá francesi rifiutano di procedere all’analisi del DNA. Evidentemente non si vuole scoprire che l’Imperatore non è sepolto nel monumentale sarcofago...

Per mettere fine alle polemiche sarebbe sufficiente l’esame del DNA dei discendenti della famiglia Bonaparte  che oggi vivono in Italia.

 QUELLA DI NAPOLEONE FU VERA GLORIA ? Alessandro Manzoni rimandò la risposta ai posteri. I posteri siamo noi: tentiamo allora di rispondere alla domanda di Manzoni. Intanto, cos’è la gloria? Secondo il Vocabolario Treccani: Fama grandissima, onore universale  che si acquistano per altezza di virtù, per meriti eccezionali per opere insigni.

 Recentemente Le Parisien ha pubblicato un articolo sulle difficoltà nel conciliare le varie posizioni della storiografia contemporanea. Da una parte ci sono i bonapartisti, dall’altra si accusa Napoleone di essere stato razzista, schiavista, militarista e colonialista. Ludwig van Beethoven, lavorando alla sua Terza sinfonia, aveva deciso di dedicare l’opera a Napoleone.  Poi, quando seppe che Napoleone si era dichiarato 'Imperatore dei francesi', commentò: «Allora non è niente di più di un comune mortale!», e cancellò con sdegno il titolo della sua sinfonia, diventata in seguito 'L’Eroica'

D’altra parte Napoleone fu-un genio militare: 60 battaglie vinte-soltanto 7 sconfitte. Secondo il Duca di Wellington fu 'il più grande comandante militare di questa epoca e di qualunque epoca'. Secondo Winston Churchill: 'il più grande uomo d’azione nato in Europa dopo Giulio Cesare'. Ma non bisogna dimenticare che, dal 1792 al 1815, le guerre napoleoniche provocarono un milione e mezzo di vittime civili e tre milioni di combattenti.

RIFORME NAPOLEONICHE - A partire dal 1802 l’Europa conobbe un breve periodo di pace. Napoleone ne approfittò per riorganizzare lo Stato creando le figure dei Prefetti e dei Sindaci. Istituì la Banca di Francia e il Catasto. Sottopose l’istruzione pubblica al controllo dello Stato e si dedicò al primo Codice di diritto privato, tuttora vigente in Francia. Il Codice conserva i principi della Rivoluzione francese: libertà individuale - uguaglianza di fronte alla legge - libertà religiosa - laicità dello Stato. Tuttavia molte sono le contraddizioni:  fu codificata l’ineguaglianza della donna rispetto all’uomo - La donna non può percepire un salario - Non può condurre un commercio e non  può godere dell’indipendenza  economica.

Napoleone razziatore – dal 1796 al 1814 Bonaparte fece incetta delle opere italiane più importanti allo scopo di arricchire il Museo del Louvre, aperto nel 1793. Tali opere furono poi recuperate solo in parte, dopo il Congresso di Vienna del 1815.

COSA DICONO I POSTERI FRANCESI – Sono stati pubblicati quasi 85 mila libri. Gli antirazzisti, i decolonialisti e le femministe lo definiscono 'sale raciste et colonialiste' «sporco razzista e colonialista» Napoleone fece giustiziare gli oppositori e soffocò le libertà politiche. La libertà del lavoro degli operai venne limitata con l’introduzione del 'libretto del lavoro' e fu rigorosamente vietato agli operai di organizzarsi o scioperare. 'La Fondation pour la Mémoire de l’Esclavage' accusa Napoleone di aver ripristinato nel 1802 la schiavitù che era stata abolita dalla Rivoluzione francese e di avere creato campi di concentramento in Corsica dove perirono migliaia di neri. Secondo il professore della Sorbona Jacques-Olivier Boudon : «Non si può celebrare un personaggio  così poco consensuale». L’ex direttore di Libération, Laurent Joffrin afferma: Insegnare Napoleone va bene, ma commemorarlo significa fare l’apologia di un crimine.

MARIA LUISA D’ASBURGO IMPERATRICE DAL 1810 AL 1814

DUCHESSA DI PARMA DAL 1814 AL 1847

Quando Bonaparte fu relegato all’Isola d’Elba, rientrò  in Austria e al marito non pensò più. Abbandonò persino suo figlio. Rimasta vedova, sposò il suo amante, il Conte di Neipperg. Alla morte di quest’ultimo sposa il suo maggiordomo a cui viene assegnato il titolo di Conte di Bombelles.

NAPOLEONE II (ORMAI FRANZ) - ISTRUITO ED EDUCATO A VIENNA

Franz è un giovanotto intelligente, alto e di bella presenza. Orgoglioso del padre. Alla madre rimprovera di non aver affiancato il marito nella sfortuna. Nel novembre del 1824 arrivano a Schönbrunn  Francesco Carlo d’Asburgo e la sua giovane moglie Sofia di Baviera. Francesco Carlo trascura la moglie. Da due anni  si attende invano un erede e l’imperatore teme la fine della dinastia. Poi Sofia simpatizza con Franz. "Sofia ha  18 anni.  Franz appena 13. Col passare del tempo la complicità  tra i due giovani cresce.

PETTEGOLEZZI

Sofia è lusingata di essere corteggiata da Franz. Stanno insieme nel parco di Schonmbrunn, leggono poesie, ascoltano musica, insieme a teatro, ai concerti e alle feste, lui balla sempre con lei.

Insieme si divertivano e i pettegolezzi crescevano…

Nel 1829 per guarire la sua sterilità, Sofia si reca alle terme di Bad Ischl (50 chilometri da Salisburgo). È accompagnata da Franz. Quando ritornano a Vienna, Sofia è incinta! L’anno dopo nasce Francesco Giuseppe, il futuro imperatore. La somiglianza del bambino con Franz, fa nascere tanti pettegolezzi sulla paternità dello stesso, pettegolezzi che aumentarono alla nascita del secondogenito di Sofia, Massimiliano, il futuro imperatore del Messico.

Franz morì nel 1832 di polmonite. Il suo corpo, che inizialmente si trovava nella cripta dei Cappuccini a Vienna, fu poi traslato nel 1840 per ordine di Hitler, nella cripta des Invalides

BASTA SANTIFICARE SISSI! LA VERA STORIA DI ELISABETTA

Era chiamata Sisi (con una sola s) - nome derivato da Lisi.

Detestava la Corte asburgica, si preoccupava di più della propria bellezza senza badare a spese. Per vestirsi le occorrevano tre ore. Tra i suoi rituali di bellezza  bagni caldi nell’olio d’oliva. Per conservare la snellezza dei fianchi, di notte, li fasciava con panni bagnati. Dormiva con maschere di bellezza fatte di fragole o di carne di vitello cruda. Il suo matrimonio era stato combinato: lui, 24 anni, lei 15 con due caratteri opposti. Le crisi dovute anche alla suocera Sofia che non la sopportava. Poi Sissi cominciò ad imporsi sul marito e sulla stessa corte di Vienna, mettendo in difficoltà il regno. Non aveva il senso del valore del denaro: abiti e gioielli, viaggi, anche di sei mesi, in luoghi lontani. In treno si serviva di una carrozza speciale con posate d’argento e un letto raffinato con biancheria di seta. Fumava come un uomo. Era anoressica: alta un metro e 72, pesava 50 chili - a tavola non mangiava quasi nulla. Si innamorò del conte Andrássy con cui dava scandalo. Tra gli amanti di Sissi, Lily Hunyady, una delle sue dame di compagnia. Alla sua parrucchiera personale Fanny: passava uno stipendio altissimo per averla sempre vicino. Per i suoi capelli aveva un vero culto; non li tagliava mai, le arrivavano fino alle caviglie.

La parrucchiera Fanny creò per lei l’acconciatura con le trecce arrotolate sulla testa che richiedeva più di tre ore di lavorazione ogni giorno. Per l’operazione aveva bisogno di una gran quantità di tuorli d’uovo, cognac e molta acqua calda. Alla fine delle operazioni, voleva vedere i capelli caduti per contarli e Fanny  per  tranquillizzarla, li nascondeva mentre la pettinava.

Sissi fu una principessa infelice. La figlia Sofia era morta ancora in fasce. Nel 1867 il cognato Massimiliano (fratello di Francesco Giuseppe) fu fucilato in Messico. 1889 - Suicidio (?) del figlio Rodolfo a Mayerling. 1896 - Morte del fratello minore di Francesco Giuseppe, Carlo Ludovico (in Terrasanta aveva bevuto acqua inquinata). 1897 - Morte della sorella Sofia Carlotta nell’incendio del bazar della Carità a Parigi

GINEVRA: MORTE DI SISSI

Alle 13,35 Sissi e la sua dama di compagnia stanno per imbarcarsi sul battello per tornare a Vienna quando uno sconosciuto colpisce la principessa con un oggetto appuntito. Sissi sussurra:

   'Non è niente! Mi ha solo urtata al petto, probabilmente mirava al mio orologio". Viene portata nella sua camera all’hotel Beau-Rivage dove muore per emorragia.

I FIGLI SEGRETI DI FRANCESCO GIUSEPPE

La storia ci ha sempre presentato l’imperatore come un uomo morigerato e scrupoloso nei suoi doveri. Aveva un carattere riservato e metodico, passava lunghe ore sul tavolo da lavoro, riceveva i suoi sudditi ascoltandoli con pazienza, si alzava alle quattro del mattino per lavorare e non amava i pranzi abbondanti, nè i bagordi.  Tuttavia dopo cento anni affiora un’altra verità: dietro quell’uomo pedante, si nascondeva un seduttore di ragazze di montagna con le quali seminava figli in giro per l’Austria. Figli mai riconosciuti.

Per lui, Sissi aveva scelto persino un amante affinché, lei potesse essere agevolata nelle sue fughe da Vienna. La scelta era ricaduta su Katarina Schratt che Sissi pagava personalmente.

Immagine riferita a: Da Paul Barras a Cecco Beppe,quella di Napoleone fu vera gloria?Nel 1916 Francesco Giuseppe morì. Pare che in punto di morte abbia sussurrato: Nulla mi è stato risparmiato su questa terra! In effetti, in varie date, era stato colpito da tanti eventi sfortunati:

      1853 – Subì un attentato - Più di una volta tentarono di assassinarlo

      1867 – esecuzione del fratello Massimiliano

      1859 – l’Austria espulsa dall’Italia

      1889 – suicidio del figlio Rodolfo

      1898 – assassinio della moglie (Sissi)

      1914 – assassinio a Serajevo del nipote Francesco Ferdinando

     Prima guerra mondiale

      1916 - Decesso

Con la morte dell’imperatore Francesco Giuseppe, detto Cecco Beppe, si conclude la passeggiata ' à vol d’oiseau' del relatore, attraverso 100 anni di storia.

Autore Prof-Greco

social bookmarking

  • Relazioni svolte, Leonardo Greco Relazione  Da Barras a Cecco Beppe in Facebook
  • Relazioni svolte, Leonardo Greco Relazione  Da Barras a Cecco Beppe in Twitter
  • Relazioni svolte, Leonardo Greco Relazione  Da Barras a Cecco Beppe in Google Bookmarks
  • Relazioni svolte, Leonardo Greco Relazione  Da Barras a Cecco Beppe in del.icio.us
  • Relazioni svolte, Leonardo Greco Relazione  Da Barras a Cecco Beppe in Technorati

Inserito il 11 Novembre 2022 nella categoria Relazioni svolte