Leonardo A. Greco ha relazionato sulle incredibili sfaccettature della comunicazione non verbale e sulle varie tipologie di pubblicità suggestiva e argomentativa
Relatore: Prof. Leonardo Augusto Greco - Francesista
Abstract della relazione del prof. L. Greco
Numerosi e invero assai affascinanti sono gli aspetti dei vari tipi della comunicazione non verbale. In premessa è d’uopo ricordare le componenti essenziali della trasmissione di un messaggio e cioè l’emittente, il ricevente, il messaggio, il codice, il canale, la codifica, la decodifica, il feed-back e il contesto nonchè le sei funzioni di Roman Jakobson (emotiva - fatica - conativa - poetica - metalinguistica - referenziale). Si precisa inoltre che, per una valida competenza comunicativa, sono necessarie molteplici abilità quali la linguistica, la morfosintattica, la testuale, l’extralinguistica, la cinesica, la prossemica, la vestemica e l’oggettemica, ha fatto presente che la comunicazione verbale non è tutta la comunicazione in quantocchè ne sono parti essenziali i gesti, la postura del corpo, oggetti vari e altri fattori. Si può meglio dire che generalmente si è ’più visti che ascoltati’ giacchè ben prima della trasmissione di un messaggio, si attiva immediatamente l’emisfero destro del cervello, deputato al globale, al visivo, all’emotivo e successivamente l’emisfero sinistro deputato al razionale, all’analitico, al logico e al linguistico.
Le informazioni che raggiungono la corteccia cerebrale passano quindi sopratutto attraverso gli occhi e meno giungono dall’orecchio.
In maniera più dettagliata si può dire che il significato di ogni messaggio è percepito nella percentuale del 55 % attraverso il linguaggio del corpo (gesti, posture, mimica facciale); attraverso la voce per il38 % (tono, timbro, ritmo) e del 7% attraverso le parole. E’ evidente che il 93 % del messaggio viene percepito attraverso il corpo e non tramite le parole.
Quindi il linguaggio non verbale racchiude molte più informazioni che non il linguaggio verbale e perciò aiuta a decifrare i veri pensieri e le emozioni di un interlocutore. Talvolta, infatti, le parole non riflettono i reali pensieri. Segnali rivelatori possono essere le posizioni assunte del corpo, l’espressione, la contrazione della bocca, il toccarsi il viso, l’accarezzarsi le labbra, la contrazione di qualche muscolo facciale, la postura, l’abbigliamento.
Siamo certamente di fronte a segnali di gradimento(che potrebbero svelare anche un interesse sessuale) quando gambe e braccia non sono incrociate, quando l’interlocutore si mordicchia le labbra, si accarezza i capelli o la collana, si aggiusta la cravatta.
Al contrario sono evidenti segni di rifiuto il grattarsi la zone del naso, indietreggiare con il corpo, braccia e gambe incrociate.
Il relatore ha poi affrontato il tema della ’pubblicità visiva’ evidenziando come essa si possa suddividere in ’suggestiva’ (quando fa appello alla fantasia e all’illusione e in ’argomentativa’ (quando si propongono argomentazioni che sollecitano l’emisfero cerebrale sinistro).
Tra l’altro è stato posto il problema delle difficoltà che incontrano, in ambiente multiculturale, due individui di diversa nazionalità nell’usare i gesti simbolici. La comunicazione viene turbata dalle differenze culturali e, a questo proposito il prof. Greco, ha elencato tutta una serie di ’mosse’ che hanno significati diversi nei vari Paesi e che quindi possono essere causa di gravi incomprensioni.
In chiusura si è parlato anche di un altro elemento della comunicazione non verbale: l’abbigliamento che, secondo Umberto Eco, "parla" e si basa su codici soggetti a mutazioni continue. (Grele)
Inserito il 10 Maggio 2011 nella categoria Relazioni svolte
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