La prof.ssa Adriana Abate Occhipinti ha presentato la grande Anna Kuliscioff, medico e rivoluzionaria russa, tra i principali esponenti storici del Socialismo italiano
Relatore: Prof.ssa Adriana Abate Occhipinti
Grande donna è stata la rivoluzionaria russa Anna Rozenstejn che adottò il cognome Kuliscioff per sottrarsi alla caccia della terribile polizia politica zarista,l’Okrana ; nata nella prima metà del 1800 a Simferopol,in Crimea,da una ricca famiglia ebrea,maturata la licenza ginnasiale,poiché le donne non potevano continuare a studiare in Russia,emigrò in Svizzera,sua seconda patria,luogo cosmopolita,aperto ,che accoglieva i perse-guitati politici europei e russi.Spirito sensibile e fervida intelligenza,divenne 'pasionaria' della politica del rinnovamento,venendo a contatto con nichilisti,anarchici,marxisti,maturando poi col tempo un’idea di progressismo socialista evolutivo,basato sul parlamentarismo e sulla legislazione sociale come metodo con-creto perché le masse lavoratrici potessero emanciparsi e riscattarsi da condizioni proprio misere determi-nate dalla prima e dalla seconda rivoluzione industriale.Tornata in Russia,fu esiliata per la sua attività politi-tica realizzatasi attraverso 'l’andata verso il popolo',per cui viveva a contatto dei più miseri per renderli consapevoli dei loro diritti ed indurli alla rivoluzione armata nei 'mir' e nei villaggi russi più sperduti.
Recatasi in Svizzera,conobbe l’anarchico Andrea Costa, poi socialista,con cui si legò per sette anni in regime di convivenza e dal quale ebbe una figlia molto amata,Andreina,che fu per tutta la vita la sua pupilla;con lui lottò per i diritti dei lavoratori ed entrambi vennero reclusi in carcere per lunghi periodi,pertanto lei contrasse nel carcere di Firenze la tubercolosi ossea che l’afflisse per tutta la vita.Peregrinarono in Francia,furono esuli a riprese in Svizzera,ebbero contatti con rivoluzionari e il socialismo fu sempre il faro della loro esistenza.Finito l’idillio con il Costa nel 1885,andò con la figlia a Berna e studiò medicina;andata a Napoli per il clima salubre,si laureò lì per specializzarsi poi in ostetricia e ginecologia;nella sua tesi affermò la origine batteriologia della febbre purperale,che tanti milioni di vittime donne aveva mietuto nel corso della storia,debellandola definitivamente;la sua indole positivista amava la scienza,si era dedicata alla ricer-ca da laboratorio ed aveva studiato il bacillo del colera,aiutando tanti malati a Napoli,senza paura del contagio.Qua conosce Filippo Turati ed inizia un sodalizio che durerà per quarant’anni,fino alla morte,di amore vero,condivisione della passione politica,di altruismo verso i più bisognosi.Nel 1892 viene da loro,e da altri, fondatoil Partito Socialista dei Lavoratori Italiani che diventerà PSI nel congresso di Parma del 1895.I due vanno a vivere a Milano,in un appartamento vicino al Duomo,che diventerà il luogo di redazione della loro 'figlia di carta',la rivista militante socialista 'Critica Sociale',efficace arma di diffusione delle nuove idee,cui concorrono le tre più importanti Internazionali Socialiste;il loro salotto dove Anna riceve tutti,dalla intellighenzia alle modeste sartine milanesi sue amiche,diventa centro di lotta,di scambio di idee,fucina di avanzati pensieri da realizzare,per le masse e per le donne,come il diritto al lavoro femminile equiparato a livello economico a quello dell’uomo perché la donna possa veramente emanciparsi prima con l’indipendenza economica,poi con il diritto al voto.Anna è dura contro le donne borghesi benpensanti che ipocritamente si trincerano dietro il matrimonio per nascondere il loro egoismo e considerano lei una sovversiva che mina l’istituto matrimoniale,per Anna sono la prostituzione legalizzata ed il matrimonio mercantile che fanno i veri danni.E’ famoso il discorso da lei tenuto al Circolo filologico milanese,fino ad allora solo appannaggio maschile,nell’aprile del 1890,in cui commisera le donne che non lavorano fuori casa,schiave del marito e dei figli,oggetti sessuali del coniuge,timorate di Dio,soggette alla legge maschilista dell’uomo che prepotentemente afferma il suo essere a discapito della figura femminile che perde senso e vigore in una società senza equilibrio.La sala era gremitissima e le sue parole fecero scalpore,oltre ad avere gran successo.Era conosciuta nel mondo sia come oratrice sia come scrittrice di testi politici,a noi pervenuti;inoltre sono famosi i suoi carteggi con il Costa,con il Turati,con altri personaggi famosi del tempo,in cui è racchiusa la storia del socialismo italiano.
Fu la 'dutura dei poveri',come si disse in dialetto meneghino perché,respinta dagli ospedali della città perché donna,il suo desiderio di essere medico lo esercitò liberamente:riceveva le pazienti a casa sua o an-dava direttamente nelle dimore delle più neglette,salvandole spesso anche dagli aborti procurati dalla po-vertà,portando conforto morale e materiale alla terribile miseria del tempo.La sua malattia peggiorava,l’ar-trite non le dava requie,ma finchè potè farlo,fu sempre pronta a spendersi per gli altri con una coerenza di comportamento notevole,salendo e scendendo con fatica e sofferenza le scale del suo palazzo.
Prese sempre parte al dibattito politico con fervore ,entrando in polemica anche con gli stessi socialisti,creò leghe e associazioni femminili politicizzate,nel 1902 venne approvata la legge Carcano n° 242 sulla tutela del lavoro femminile e minorile,che le stava tanto a cuore.Si accorse della pericolosità dell’avanzare del partito fascista,con la sua violenza,la sua vacuità,le sue adunate i cui adepti sembravano ad Anna tanti scarafaggi con tutte quel colore nero addosso!E’ in un’urna,cremata ,lei sempre laica,al cimitero monumentale di Milano,nella cappella dei genitori di Filippo Turati,che spirò esule a Parigi nel 1932.
Quando Anna morì,nel dicembre del 1925,al suo corteo funebre,cui partecipò una folla immensa,i fascisti intervennero facendo dondolare la bara portata a spalla dai compagni socialisti,strapparono corone di fiori,bandiere e drappi rossi,la loro azione di forza dimostrativa aveva anticipato una politica intollerante e intransigente che relegherà la donna al solo ruolo riproduttivo.
Esiste la fondazione 'Anna Kuliscioff' a Milano,biblioteca ed emeroteca che racchiude la storia del socialismo italiano,molto significativa perchè ricorda un personaggio femminile coraggioso,il quale ha con-tribuito a cambiare certamente il costume italiano con la sua sfida alle convenzioni,il suo agire determinato e coerente,la sua bontà di fondo,che ha scelto l’Italia come sua patria d’adozione.
Adriana Abate Occhipinti
7 marzo 2014
Inserito il 07 Marzo 2014 nella categoria Relazioni svolte
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