Il mito di Amore e Psiche è stato mirabilmente illustrato dal dott. Franco La Rosa ad un numeroso pubblico particolarmente attento e affascinato
Relatore: Prof. Francesco La Rosa
La giovane Psiche era talmente bella e affascinante da suscitare nella dea Venere una forte invidia e gelosia. Fu così che la dea decise di inviare suo figlio Amore per far innamorare la fanciulla dell’uomo più brutto e avaro della terra: ma Amore appena vide Psiche rimase incantato dalla sua bellezza e finì per colpire il suo stesso piede con la freccia, cadendo vittima del suo stesso inganno, innamorandosi di Psiche. Con l’aiuto di Zefiro, Amore fece trasportare la fanciulla nel suo palazzo per potersi unire a lei tutte le notte nel buio, perché non poteva rivelare o far capire a Psiche chi in realtà lui fosse. Una notte però la fanciulla, mossa da una forte curiosità, si avvicinò al dio con una lampada ad olio per vedere il suo volto. Una goccia cadde sul corpo dell’amante, svegliandolo: Amore non poteva far altro, a questo punto, che volare via e abbandonare la sua amata. Straziata dal dolore, Psiche iniziò la ricerca del suo amante e fu addirittura sottoposta da Venere a numerose prove, difficili e pericolose. Quando Amore seppe cosa stava accadendo, chiese aiuto a Zeus, pregandolo di consentire il suo matrimonio con l’amata Psiche. Mosso da compassione, il dio acconsentì e fu così che si riuscirono a celebrare le nozze con un ricco banchetto: e l’amore dei due giovani trionfò.
Inserito il 16 Aprile 2019 nella categoria Relazioni svolte
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