Il dott. Peter Ciaccio, Pastore valdese a Palermo, ha relazionato sulla storia del Protestantesimo
Relatore: Dott. Peter Ciaccio - Pastore valdese
Martin Lutero nacque il 10 novembre 1483 ad Eisleben. Nel 1501 inizio gli studi a Erfurt dove conseguì l’esame di magistero per poi studiare giurisprudenza. Il giovane studente viveva nella paura per la salvezza della propria anima.La svolta definitiva della sua vita avvenne quando, nei pressi di Stotternheim, venne proiettato a terra da un fulmine caduto vicino e, nella paura di morire, esclamò: 'Aiutami, Santa Anna. Voglio diventare monaco!' Il 17 luglio quindi entrò nel convento degli agostiniani. Durante le lezioni tenute sui Libri della Bibbia come dottore in teologia a Wittenberg a partire dal 1512, Lutero è stato assalito con particolare forza da dubbi e paure. Lutero protestò contro la vendita delle lettere di indulgenza con le sue Tesi. A Roma crebbe la preoccupazione sulla rapida diffusione e sull’incredibile effetto delle Tesi. Nel gennaio 1521 il papa emanò la scomunica di Lutero. Nel suo famoso discorso alla Dieta di Worms, il 18 aprile 1521, Lutero rifiutò di ritrattare. Al ritorno dalla dieta venne, con un finto rapimento, portato al castello della Wartburg vicino ad Eisenach. Nel 1525 sposò Katharina von Bora ed ebbero sei bambini. Lutero pubblicò numerosi scritti far cui nel 1529 il 'Piccolo Catechismo'. Lutero morì il 18 febbraio 1546 a Eisleben.- I Valdesi nascono nel XII secolo. La loro fondazione risale a Pietro Valdo che, approfondendo lo studio della Bibbia , fu colpito dalle parole rivolte da Gesù a un ricco signore: "Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi" . Decise allora di abbandonare la moglie e offrì i suoi averi ai poveri. Pietro Valdo, vestito solo di stracci cominciò a predicare allora il vangelo e fu identificato come il 'povero di Lyon. Recatosi a Roma dal Papa Alessandro III, cercò di ottenere l’approvazione ecclesiastica del suo operato ma il Pontefice non fu disposto a riconoscere la richiesta di essere predicatore della Parola.In quel periodo infatti, non era permesso ai laici di predicare; era persino sconsigliata la lettura personale della Bibbia.Malgrado il divieto papale,Valdo, insieme ai suoi eguaci, continuò a diffondere l’insegnamento cristiano e nel 1184 il Papa Lucio III scomunicò i valdesi.Nonostante la condanna del Papa, comunque, il movimento valdese continuò la sua espansione verso il Mezzogiorno di Francia e l’Italia.Quando Pietro Valdo morì la frattura con Roma non si era ricomposta e a partire da quel momento molti gruppi iniziarono ad allontanarsi dall’ortodossia cattolica soprattutto quando il Concilio Lateranense definì la dottrina della transustanziazione.I valdesi furono a lungo perseguitati ma, a differenza dei Catari, l’Inquisizione non riuscì mai a spegnere il focolaio valdese nonostante la durissima repressione. Vissero nella clandestinità, e spesso si nascondevano. Il valdismo poteva essere confessato solo nelle zone di montagna, al di sopra dei 700 m. Persecuzioni furono invece scatenate in Puglia e in Calabria, dove nel 1561 un migliaio di Valdesi furono massacrati dalle truppe del Regno di Napoli. Fu dopo la Rivoluzione francese, con Napoleone Bonaparte che vennero riconosciuti i diritti civili e politici dei valdesi.
Inserito il 14 Novembre 2017 nella categoria Relazioni svolte
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